Ipertimesia: un termine molto breve che indica una condizione che si esprime attraverso l’ossessione per i ricordi. Un atteggiamento compulsivo, una vera e propria fissazione. Chi ne è affetto riesce a ricordare con estrema velocità e precisione qualsiasi particolare o avvenimento della propria vita.
Sono poche le persone al mondo che soffrono di questa condizione. Secondo le recenti statistiche mediche, in Italia ad essere affette da ipertimesia sono circa 20 persone. E nonostante ad uno sguardo distratto tutto ciò possa sembrare positivo, soprattutto in ambito scolastico e lavorativo, in realtà questo modo di essere porta più spesso alla depressione che ad una condizione di benessere. Perché? Non si riescono a dimenticare i ricordi spiacevoli. La casistica, come abbiamo già sottolineato, è caratterizzata da un campione non molto ampio. Il primo caso è stato riconosciuto ufficialmente nel 2006 e da quel momento, ogni volta che avviene una diagnosi, i ricercatori tentano di tenere sotto controllo e seguire ogni paziente al fine di ricostruire con esattezza sia i “sintomi” sia le cause di questa condizione.
Viene chiamata anche la “sindrome dei super ricordi” da James L. McGaugh, dell’University of California Irvine, considerato uno dei maggiori esperti mondiali nello studio dei processi della memoria emozionale, e primo studioso al mondo a descrivere l’ipertimesia. La ricerca su questo tema è tra le più attive per comprendere il meccanismo cerebrale alla base di tutto. Spiega l’esperto:
Quello che dobbiamo ancora scoprire è cosa succede nel nostro cervello quando consolidiamo la traccia amnestica. Molto è stato fatto negli anni, ma non sappiamo ancora come interagiscono le varie aree del cervello interessate, come si parlano e quali sono i neurotrasmettitori coinvolti. Queste sono le sfide che ci aspettano.
Per le persone affette da questa “sindrome” il possedere “troppa memoria” porta spesso a problemi psicologici difficili da affrontare causati dalla difficoltà di dimenticare i ricordi spiacevoli: i più diffusi sono la depressione e i disturbi ossessivi-compulsivi.
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