Già da una prima lettura del libro di “50 sfumature di grigio” si intuisce, data la scarsa prosa, che lo stesso possa essere problematico. Ma con la pellicola il pericolo aumenta: secondo gli esperti può causare stress e tensione nelle donne.
A prendere la parola in tal senso è lo psichiatra Michele Cucchi, direttore sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano che senza mezzi termini parla di quella che lui stesso definisce la “sindrome di Mr. Grey”. Una caratterizzazione, quella del protagonista maschile del libro e film “50 sfumature di grigio” che rischia di influire negativamente sulla psiche delle donne. In realtà la prima reazione nei confronti di “Christian” da parte delle donne è positiva perchè in lui vedono tutte quelle attenzioni e la particolare dedizione più che rasentante lo stalking che vorrebbero che venissero riservate a loro. Questo soprattutto le donne che mancano di autostima.
Il problema nasce quando parte il confronto tra la fantasia di 50 sfumature di grigio e la realtà della vita di tutti i giorni, dove la coppia spesso è costretta ad affrontare tanti problemi e non ha “tempo” di dedicarsi a se stessa con la stessa dedizione. E come spiega lo psichiatra:
E’ qui che entra in gioco la “sindrome di Mr. Grey”, che si traduce in un forte impatto emotivo che nasce paragonando l’intensità della storia che viene riportata nel racconto, con la “normale” quotidianità degli spettatori, troppo spesso caratterizzata da inerzia e lunghe fasi di stanca monotonia. Questo può far insorgere nei soggetti più sensibili un accumulo eccessivo di tensione e un forte senso d’inadeguatezza.
Alcune donne dalla visione del film, invece dello stress, possono trovare lo stimolo ad uscire dalla quotidianità. La speranza è che lo facciano nel modo giusto tentando di riscoprire emozioni e sentimenti con il partner senza perdersi in una dinamica che rischia di renderle schiave in un contesto dove la parità dovrebbe essere la chiave di tutto, soprattutto a livello emotivo.