Esistono nuovi farmaci per il diabete, ma il paziente non lo sa. E’ questa una delle motivazioni per le quali questa patologia diventa sempre più difficile da curare e soggetta a complicanze. Spesso legate all’ipoglicemia più che ad alti valori della stessa.
Il malato di diabete di sovente vive condizioni instabili della sua malattia. Ma nonostante questo un vero cambio di terapia arriva di solito solo dopo due anni da quando effettivamente essa sarebbe dovuta idealmente avvenire: ovvero quando effetti collaterali indesiderati dei medicinali si sono già palesati, la glicemia è fuori controllo e nuovi sintomi sono già comparsi. Dagli esperti viene definita “inerzia clinica” ed è stata discussa recentemente in occasione del Congresso Nazionale dell’Associazone Medici Diabetologi (AMD). Arrivando alla conclusione che con i nuovi farmaci recentemente immessi nel mercato il fenomeno si potrebbe seriamente abbattere. Commenta Antonio Ceriello, presidente dell’AMD:
Può succedere ad esempio che l’emoglobina glicata vada su valori fuori controllo, ma il medico preferisca attendere. In altri casi il paziente è sotto controllo, ma ci sarebbero indicazioni comunque per un regime terapeutico più appropriato. Possono passare anche due anni prima che si cambi trattamento, con effetti pesanti sul decorso della malattia, quali aumento del rischio di complicanze croniche od anche acute, in particolare quelle
legate alla ipoglicemia.
Diversi studi internazionali ed italiani hanno mostrato che tra le motivazioni alla base di questo problema vi è sia una mancata insistenza da parte dei medici nei controlli a livello temporale sia una sorta di lassismo del paziente che tende a non sottoporsi ai check up quanto realmente necessario. Tra i nuovi farmaci a disposizione dei medici per curare il diabete vi è anche una classe di medicinali a somministrazione settimanale: essi se applicati terapeuticamente potrebbero davvero aiutare il malato a tenere sotto controllo la patologia, soprattutto per ciò che concerne i livelli di glicemia, senza un eccessivo sforzo.
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