Nascono femmine e diventano maschi intorno ai 12 anni. Parliamo di quelli che vengono definiti “guevedoces” nella Repubblica Dominicana, letteralmente “pene a 12” perchè è a quell’età che avviene la loro definizione sessuale.
E’ una condizione medica che colpisce un bambino su 90 in quei luoghi. Ed effettivamente il pene di chi ne è affetto incomincia a crescere quando entra nella pubertà. Questi ragazzi vengono definiti anche “machihembras” che significa “prima una donna poi un uomo”. Avviene perchè alla nascita sembrano effettivamente neonati di sesso femminile, senza testicoli e con un organo che sembra essere una vagina. Con l’avvicinarsi del fisiologico risveglio ormonale della pubertà il pene cresce e i testicoli scendono.
Se si parla con i ragazzi, una volta finita la loro maturazione sessuale, raccontano tutti più o meno la stessa storia. Nella maggior parte dei casi essi vengono per i primi anni cresciuti come delle bambine senza risentirne psicologicamente, salvo poi iniziare, spesso prima dei 12 anni, a rigettare l’identità che è stata “forzata” loro e parte la ricerca di amici maschi e pistole giocattolo.
La prima a studiare le condizioni dei guevedoces fu la dottoressa Julianne Imperato, un’endocrinologa della Cornell University. Attirata dalle storie che venivano raccontate studiò diversi casi negli anni ’70, arrivando ad una spiegazione scientifica del fenomeno.
Quando veniamo concepiti ereditiamo dai nostri genitori dei set di geni che indicano al nostro corpo il sesso da costruire. Ma per le prime settimane di vita gli embrioni non sono nulla, vi è solo una “protuberanza” chiamata tubercolo che se bombardata da testosterone per via del cromosoma Y da vita al diidrotestosterone che porta alla formazione di testicoli e pene ed in caso contrario alla vulva ed alla clitoride.
In questi bambini vi è la deficienza dell’enzima 5-α-reductase adibito proprio alla trasformazione dell’ormone. E’ per questo che i ragazzi, pur essendo geneticamente uomini sviluppano i caratteri sessuali fisici solo con la pubertà. Al termine della loro “maturazione” questi giovani potranno avere una prostata più piccola e meno barba, ma saranno perfettamente normali da tutti gli altri punti di vista.
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