Un mix di farmaci in grado di curare il tumore al seno in 11 giorni. Sono questi i risultati di uno specifico test condotto dai ricercatori dell’Università di Manchester che, presentato all’European Breast Cancer Conference di Amsterdam, ha lasciato scienziati ed esperti a bocca aperta.
”Sbalorditivo” sembra essere il termine più utilizzato al momento per descrivere ciò che è stato rilevato dai medici inglesi: solo undici i giorni di trattamento e due farmaci dosati in modo tale da far sparire o ridurre sensibilmente le dimensioni del cancro al seno. Si tratta di un risultato preliminare, ma gli scienziati inglesi sono convinti che con ulteriori sperimentazioni si possa arrivare a rendere inutile sia l’operazione chirurgica sia la chemioterapia, della quale si conoscono bene gli effetti collaterali legati all’utilizzo.
Uno dei particolari più importanti di questa ricerca è che riguarda la forma più aggressiva di tumore al seno. Il mix di farmaci è composto da trastuzumab (o Herceptinm specifico per un determinato recettore coinvolto nella neoplasia,N.d.R.) e lapatinib. Il campione di donne preso in considerazione per lo studio era affetto dalla suddetta tipologia di cancro al seno, e presentava formazioni cancerose tra gli uno ed i tre centimetri. E come sottolineato in apertura dell’articolo il tumore è scomparso completamente nell’11% dei casi, e in un ulteriore 17% è diminuito di 5 millimetri. Commentano i ricercatori:
E’ una svolta potenzialmente molto importante, che permetterebbe di non ricorrere a chirurgia e chemioterapia. Non ci aspettavamo di vedere una reazione così forte in un periodo così breve.
Tra l’altro, sottolineano gli scienziati, in caso di non riuscita del trattamento sperimentale si può sempre ricorrere a quello tradizionale. Quello che è importante fare, continuano, è verificare che si sia davanti davvero ad una cura potenzialmente rivoluzionaria e che non si aumenti, esaltati dai primi risultati, il rischio di recidive. E’ opinione comune tra gli esperti che si sia davanti ad un approccio che potrebbe cambiare radicalmente la cura del cancro al seno.
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