EXEFOR, Wyeth Lederle
CATEGORIA: Farmaci antidepressivi
FORMA FARMACEUTICA: Compresse a rilascio prolungato
PRINCIPI ATTIVI: Amitriptilina
INDICAZIONI: Indicato per il trattamento delle sindromi depressive di diversa origine e causa ed è ivalido anche per il trattamento, anche a lungo termine, dell’ansia. Si raccomanda di ingerire ogni capsula intera ed accompagnarla all’ingestione di liquido. E’ consigliabile assumere il prodotto dopo i pasti e sempre alla stessa ora. Per sospendere il trattamento è necessario apportare una riduzione graduale del dosaggio. Non utilizzare per più di sei settimane.
CONTROINDICAZIONI/EFFETTI SECONDARI: Ipersensibilità alla venlafaxina agli eccipienti o sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico. Tra gli effetti collaterali più comunemente riscontrati vi sono tremore, mioclonia, sudorazione, nausea, vomito, rossore, senso di testa vuota, ipertermia con caratteristiche simili alla sindrome neurolettica maligna, epilessia e morte. Reazioni avverse di grave entità sono invece state riscontrate nei casi in cui la venlafaxina è stata somministrata subito dopo la sospensione di un farmaco inibitore delle monoaminossidasi (I-MAO) o quando la terapia con un I-MAO è iniziata subito dopo la sospensione della venlafaxina. Tra la terapia con I-MAO e Exefor è necessario far passare almeno sei giorni. Efexor può determinare una lieve variazione del peso corporeo e l’innalzamento della pressione arteriosa. E’ sconsigliato l’utilizzo del prodotto in gravidanza ed allattamento.
NOTE: La venlafaxina agisce a bassi dosaggi sui neurotrasmettitori della serotonina e ad alti dosaggi sui neurotrasmettitori della noradrenalina, causa principale di depressioni più importanti, dette maggiori. In Inghilterra, questo antidepressivo è stato associato ad un’alta incidenza di mortalità: BBC News ha riportato i dati dell’ Office of National Statistics che hanno mostrato come, tra il 1993 e il 2002, 118 persone in Inghilterra e Galles, che avevano intrapreso una terapia con la Venlafaxina (Effexor/Efexor), sono decedute. Nello stesso intervallo di tempo, in totale, circa 4.767 morti sono state associate a farmaci antidepressivi di cui otto su 10 erano suicidi (gli antidepressivi triciclici sono risultati associati a circa 4.000 morti).
Tra i più nuovi antidepressivi, la Venlafaxina, però è risultato il farmaco con la più alta incidenza di mortalità.
Altri farmaci: Roipnol, Valsera, Minias, Tavor, Depakin
[Fonti principali: AAVV, StudioMedicoTorrino.com; AAVV, MolecularLab.com ]
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