Una nuova tecnica ecografica l’elastografia- al posto dell’invasiva biopsia in caso di fegato grasso nei bambini: a confermare l’efficacia di questa tecnica, uno studio scientifico realizzato in collaborazione tra l’Università Cattolica del Sacro Cuore-Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli e l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
La steatosi epatica ( o geato grasso o steatoepatite) è purtroppo una patologia sempre più diffusa nei bambini che vivono nei Paesi occidentali arrivando a colpire fino al 20-40% degli obesi. La medesima percentuale di questi piccoli pazienti va incontro negli anni successivi a diabete mellito e varie complicanze epatiche. Tra queste, c’è anche la fibrosi epatica, ovvero la formazione nel breve-medio termine, di tessuto cicatriziale anomalo (fibrosi) all’interno del fegato, che ne compromette gravemente la funzionalità: raramente nei bimbi si riscontrano sintomi e solo fortuitamente, nella maggioranza dei casi, si evidenzia la presenza di una sofferenza dell’organo, grazie a risultati anomali delle analisi del sangue ed in particolare delle transaminasi e gamma GT.
Individuare per tempo la presenza di fibrosi epatica è particolarmente utile per migliorare la progrosi di tali bambini in quanto la condizione evolve fino alla cirrosi e all’insufficienza epatica. Finora per valutarla era necessario in caso sospetto effettuare una biopsia epatica, tecnica invasiva ed ovviamente non priva di rischi. La nuova tecnica elastografica permette una diagnosi non invasiva e ripetibile all’occorrenza senza particolari problematiche: questa è molto simile ad una comune ecografia ma è capace di analizzzare l’elasticità dell’organo, cosa altrimenti compromessa dalla fibrosi.
Lo studio – pubblicato sulla rivista scientifica americana “Radiology” – ha coinvolto bambini (età media 12.6 anni; range 8-17 anni) con diagnosi di steatoepatite accertata tramite biopsia epatica, quasi totalmente sovrappeso o obesi sottoponendoli a controlli con l’Elastografia real-time 2D-Shear Wave, tecnica di recente introduzione integrata in apparecchiature ecografiche tradizionali. Tale esame, che dura in tutto pochi minuti, offre il vantaggio di visualizzare contemporaneamente l’immagine anatomica ecografica del fegato per la corretta selezione della zona da valutare e la sua elasticità.
Finora questa metodica era stata utilizzata con successo solo in pazienti adulti. Il futuro diagnostico e di follow-up anche dei piccoli pazienti è sicuramente ora più semplice.
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