Il 14 marzo viene celebrata in tutto il mondo la giornata di sensibilizzazione sulle malattie ai reni puntando l’attenzione sulla prevenzione come variabile fondamentale per una diagnosi precoce che in molti casi può salvare la vita.
Oltre 850 milioni di persone nel mondo, più di due milioni solo in Italia soffrono infatti di malattie renali ma in moltissimi casi si arriva alla diagnosi in fase già molto avanzata con conseguenze negative per il paziente. Come sostenuto dagli organizzatori del World Kidney Day sulla pagina ufficiale che sponsorizza l’importante giornata, la prevenzione è assolutamente necessaria in questo caso e può fare la differenza:
La diagnosi precoce, la prevenzione e il controllo della progressione sono opzioni sostenibili per ridurre le conseguenze e i costi delle malattie dei reni per gli individui e i paesi. Eppure esistono ancora barriere ad una cura accessibile e di qualità
E di questo problema parla, alla vigilia della Giornata sulle malattie renali anche Roberto Palumbo, direttore dell’unità di nefrologia dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma:
Il rene è un organo poco conosciuto e raccontato. Un esame delle urine ogni due anni dovrebbe essere la routine per intercettare i primi segni di una possibile malattia. Ci sono poi delle categorie a rischio che vanno seguite, chi ha la pressione alta, malattie metaboliche, stili di vita sbagliati con sovrappeso o obesità, o chi ha malattie cardiovascolari. Sarebbe importante che tutte le regioni avessero dei piani per la prevenzione, ma solo poche li hanno adottati
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