Perché la Prep non funziona in Italia? Questo importante terapia preventiva contro l’HIV, utilizzata in modo capillare ed esaustivo negli Stati Uniti, nel nostro paese non riesce ad attecchire come dovrebbe.
Prep e pregiudizi inutili
In una inchiesta Il Fatto Quotidiano ha affrontato quelle che sono le difficoltà e pregiudizi che questo strumento contro il virus causa dell’AIDS è costretto ad affrontare. Anche se si tratta di una terapia davvero unica nel suo genere per prevenire e combattere questa piaga sociale per prima cosa di Prep si parla troppo poco. A tal punto che molte persone non sanno nemmeno di cosa si tratti.
E la colpa, come possiamo notare ogni volta che analizziamo la situazione, sta nell’ignoranza e nella scarsa capacità di informazione degli italiani. C’è anche una buona dose di discriminazione perché erroneamente viene considerato un discorso esclusivo delle persone che fanno parte della comunità LGBTQ. Niente di più sbagliato dato che essenzialmente la sessualità delle persone non influisce sul contagio.
Prima di tutto chiariamo cos’è la Prep: è l’acronimo di profilassi pre esposizione e in pratica e l’assunzione di un farmaco prima e dopo un evento considerato a rischio di contagio da HIV. Può essere un rapporto non protetto ora condivisione di materiale medico come siringhe. Sono due principi attivi emtricitabina e tenofovir DF. Il farmaco più generalmente si chiama Truvada e nel nostro paese è disponibile in versione generica.
Tra l’altro è un farmaco che viene utilizzato anche per proteggere coloro che hanno rapporti sessuali con partner sieropositivi il virus non è ancora controllato la terapia. La medicina ci insegna che in generale se il virus non è riscontrabile in una persona sieropositiva e anche non trasmissibile. Fermo restando che comunque si tende in questi casi a utilizzare comunque il preservativo. O altri dispositivi che possano proteggere dal contagio.
Deve essere prescritta da infettivologi
A seconda dei casi la profilassi si esprime in due modi differenti quotidiana è basata su una pillola al giorno per chi ha una frequenza di rapporti a rischio intensa. Mentre nel secondo caso si prendono due pillole insieme dalle 24 alle due ore prima di avere un rapporto e poi un’altra pillola a distanza di 24 ore.
Attenzione: nonostante il suo apporto benefico di protezione la Prep ha degli effetti collaterali che possono colpire le ossa e i reni. Che fortunatamente però hanno necessitato l’interruzione della terapia solo nello 0,5% delle persone che lo hanno presa in Italia.
Per poter assumere questo medicinale è necessario parlare con un infettivologo che dopo aver prescritto le analisi preliminari potrà poi prescrivere il farmaco. Importante: la Prep può essere assunta da chi è HIV negativo e non è affetto da problemi renali.