Il metodo Wim-Hof fa davvero bene agli uomini? Di certo se si amano gli sport estremi e si ama lavorare su se stessi questo approccio può rivelarsi davvero interessante. Ma può portare benefici?
Cosa è il metodo Wim-Hof
E questa la domanda che ci si pone pensando al metodo Wim-Hof e a quello che prevede. Parliamo nello specifico di un insieme di esposizioni al freddo, tecniche di respirazione e pratiche di meditazione che prendono il nome dal loro inventore, un atleta olandese estremo. Quest’uomo può vantare 21 record nel Guinness dei primati ed è conosciuto come the Iceman, l’uomo di ghiaccio, per la sua capacità di resistere al freddo ed essere in grado di controllare il proprio corpo.
È nota la sua maratona corsa sull’Everest in pantaloncini. Quando parliamo di metodo in Wim-Hof parliamo in realtà di un percorso volto a migliorare la salute mentale e fisica. E più in generale il benessere riuscendo a lavorare sulla propria resistenza allo stress. È palese che si tratti di una tecnica volta al controllo del proprio fisico aumentando la consapevolezza che si ha dello stesso.
Si parla di benessere maschile perché in questo caso sono l’attitudine e il corpo degli uomini a essere posti al centro dello studio che questo atleta ha fatto su se stesso. Il metodo è nello specifico composto da esercizi di respirazione che vedono la persona prendere veloci inspirazioni ed espirazioni seguite poi da una apnea prolungata.
Non è un percorso rilassante
Va da sé che per quanto punti a migliorare la salute mentale e fisica non si tratti di un esercizio rilassante. Al contrario si tratta di un procedimento attivante che vuole portare all’aumento dei livelli di ossigeno nell’organismo riducendo quelli di anidride carbonica. È poi prevista l’esposizione del corpo al freddo attraverso docce fredde o immergendosi all’interno di acqua molto fredda. L’assunto di base è quello di insegnare al corpo ad adattarsi al freddo migliorando la circolazione e la reazione del sistema immunitario.
Come già anticipato nel metodo Wim-Hof non manca la parte dedicata alla meditazione, basata su visualizzazione e respirazione.
Per quanto possa sembrare estremo, va detto che non si tratta di un esperimento che l’uomo ha deciso di provare fine a se stesso. Si parla di un percorso studiato scientificamente che viene ancora oggi analizzato dagli esperti.
Ovviamente prima di dedicarsi ha un simile approccio alla gestione del proprio corpo è necessario chiedere il via libera al proprio medico. Si parla comunque di pratiche estreme che potrebbero avere conseguenze importanti sono un fisico non preparato o patologicamente non pronto ad affrontare alcune prove.