Il mondo scientifico è spesso diviso su varie questioni che riguardano il cellulare. Fa bene, fa male, fa venire il cancro o non provoca nessun effetto collaterale. Le scuole di pensiero sono tante, ma tutte si stanno accorgendo di una cosa: i danni da cellulare possono anche essere indiretti. Mentre è noto a tutti che guidare parlando al telefonino è pericoloso, a distanza di più di 10 anni dall’ingresso nella vita quotidiana dell’immancabile telefono portatile stanno spuntando alcune nuove sindromi che lo riguardano, e che colpiscono più che altro i giovani e i giovanissimi, dato che sono loro i maggiori utenti dei cellulari.
Una “malattia” curiosa, non ancora riconosciuta però dal mondo scientifico, è il gomito da cellulare. La diagnosi è semplice. Simile al gomito del tennista, anche questa sindrome è dovuta all’utilizzo prolungato del telefono, ed alla conseguente posizione fissa per ore del gomito per tenere il telefono vicino all’orecchio. Se infatti gli auricolari sono utilizzati sempre più sulle automobili, per la strada o in casa sono dei perfetti sconosciuti. Per questo il braccio rimane fisso per tante ore e provoca la cosiddetta sindrome del tunnel cubitale.
In pratica ne risente tutta la zona del gomito, dai legamenti ai muscoli, e la persona che ne viene colpita avverte debolezza nel braccio e nelle mani e formicolìo in alcune dita, il che rende difficile utilizzarle per scopi diversi come aprire barattoli o suonare strumenti musicali. Come molte di queste condizioni, quando si smette di parlare al cellulare, si ritorna alla normalità nel giro di breve tempo, ma attenzione a non far diventare questa condizione cronica, perché i danni a lungo termine potrebbero non essere così lievi.
Un’altra condizione un po’ più preoccupante, ma di cui probabilmente presto ci libereremo, è la cosiddetta dermatite da cellulare. Essa è dovuta alle componenti metalliche dei telefonini, più che altro al nichel, il quale si scioglie a contatto con il sudore che si produce parlando per tanto tempo, magari stando in movimento oppure in una giornata calda. Gli effetti del nichel erano già noti, tanto che questo metallo, usato in bigiotteria, per legge non può superare una certa soglia stabilita. Ma questa soglia per i telefoni non c’è, e quindi ogni casa produttrice fa a modo suo.
I sintomi sono quelli di una classica dermatite: arrossamento, prurito e vescicole, e spesso si verifica utilizzando il telefono per più di un’ora e mezza al giorno. Il nichel si trova, in quantitativi diversi a seconda della marca, attorno allo schermo, sulla tastiera e delle volte anche sul logo, tutte parti che vengono a contatto con il viso umano. Il problema potrà essere risolto in futuro perché per creare cellulari più ecologici molte parti metalliche verranno eliminate, ma per non incorrere in questo tipo di problemi, sempre meglio usare gli auricolari.