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Qualità del sonno, ecco come riconoscerla

Come riconoscere la qualità del sonno? Ecco alcuni elementi da tenere sotto controllo per capire se il nostro dormire può essere considerato effettivamente riposante.

Cosa dobbiamo verificare per la qualità del sonno

Dormire per noi esseri umani, come per tutti gli altri mammiferi, è un’attività fondamentale per mantenere uno stato di buona salute. Più precisamente è necessario per noi mantenere un ritmo circadiano di decente qualità, dando modo al nostro organismo di eliminare in modo corretto le tossine e riposare.

Una ricerca recentemente condotta ci ha spiegato come la qualità del sonno sia per certi versi ancora più importante delle ore di sonno dormite. E sono cinque i fattori considerati chiave per capire se dormiamo davvero bene. Un sonno viene considerato sano se le persone riescono a dormire tra le sette e le otto ore a notte, se non hanno difficoltà nell’addormentarsi e se non vi sono criticità nel mantenerlo. Ancora bisogna provare una sensazione di sonno riposante al risveglio per almeno cinque giorni alla settimana e non assumere farmaci specifici per dormire.

Partendo da qui si può poi analizzare effettivamente la qualità del sonno. Soprattutto se pensiamo  alla ricerca condotta di recente che ha sottolineato come anche meno ore possono bastare ed essere considerate sane se la persona non soffre di alcun disturbo durante.

Anche perché il dormire molto è stato correlato alla presenza di apnee ostruttive del sonno che non di rado, proprio disturbando la qualità del sonno, rischiano di renderlo inefficace.

Abbattimento dei problemi di salute

Dormire bene ci consente di abbattere del 40% la possibilità di eventi avversi legati al cuore. E allo stesso tempo di allontanare il rischio di sviluppare malattie di tipo cognitivo. Tra l’altro, la maniera nella quale dormiamo ci consente di capire lo stato di salute del cervello.

Una qualità del sonno adeguata, quindi, oltre che una giusta quantità è fondamentale per stare bene. E’ anche vero allo stesso tempo che per alcune persone, però, possono bastare anche un minor numero di ore di sonno per notte rispetto alle 7-8 considerate adeguate. Cosa è stato scoperto, grazie a un nuovo studio condotto in Inghilterra sul rapporto tra sonno e longevità? Per quel che riguarda la qualità del sonno e i benefici a essa collegati una minore frammentazione e la capacità di essere regolari consentono un calo di mortalità fino al 40%. In poche parole è meglio dormire cinque ore regolari che sette irregolari per stare bene.

C’è chi riesce a star bene senza avere conseguenze anche se dorme solo quattro ore per notte. Ma in questo caso dobbiamo sottolineare che ogni persona è differente e questo non è valido per tutti.