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MERS, nuovi casi in Francia. Cosa succede?

Nuovi casi di MERS sono comparsi in Francia. Dobbiamo preoccuparci? Cerchiamo di fare chiarezza su una patologia che da diverso tempo non faceva notizia.

Nuovi casi di MERS, cosa succede

Negli ultimi giorni la Francia ha registrato due casi di MERS. Parliamo della sindrome respiratoria mediorientale causata dal coronavirus MERS-CoV, una malattia rara ma potenzialmente grave. I due pazienti, entrambi parte di un gruppo di turisti tornati dalla Penisola Arabica, sono stati diagnosticati all’inizio di dicembre e ricoverati in ospedale in condizioni stabili. Le autorità sanitarie francesi hanno sottolineato che si tratta dei primi casi confermati nel paese dal 2013 e che non sono state finora identificate trasmissioni secondarie ad altre persone oltre i casi importati.

La MERS non è una malattia nuova. Fu identificata per la prima volta nel 2012 in Arabia Saudita ed è causata da un coronavirus, simile in famiglia ma non identico a quelli responsabili della SARS o della COVID-19. Il virus si trasmette per lo più da cammelli dromedari (serbatoio naturale) all’essere umano. Ma può anche diffondersi tra persone attraverso contatti stretti o goccioline respiratorie, in particolare in contesti ospedalieri senza adeguate misure di prevenzione.

Nel 2025, secondo gli ultimi aggiornamenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il MERS-CoV ha causato 19 casi noti nel mondo, con 4 decessi. La stragrande maggioranza di questi casi si è verificata in Arabia Saudita, dove il virus circola regolarmente tra i cammelli e può passare all’uomo. I due casi francesi fanno parte di questo quadro globale come infezioni “importate” da viaggi in aree dove il virus è presente. E non rappresentano un’epidemia locale diffusa.

Attenzione ma non allarme

È importante capire cosa significhi questo. A differenza di virus altamente trasmissibili come quello della COVID-19, il MERS non si diffonde facilmente da persona a persona nella vita quotidiana. La maggior parte dei contagi umani si verifica in seguito a contatto diretto o indiretto con animali infetti o in ambienti sanitari senza adeguate precauzioni. Quando la trasmissione umana avviene, spesso è avvenuta in contesti di cure ospedaliere, dove le misure di controllo non sono state immediatamente efficaci.

La mortalità tra i casi identificati però resta relativamente alta rispetto ad altre malattie respiratorie. Secondo l’OMS circa un terzo dei casi può avere esiti fatali, soprattutto tra persone con condizioni di salute preesistenti. Tuttavia, questo dato va considerato con cautela perché molti casi più lievi o asintomatici potrebbero non essere diagnosticati e quindi non inclusi nelle statistiche ufficiali.

In termini di rischio per la popolazione generale in Francia o in Europa, non c’è motivo di allarme immediato. Le autorità sanitarie stanno facendo tracciamento dei contatti, isolamento e sorveglianza dei casi, senza evidenze di diffusione più ampia al di fuori dei casi importati. La valutazione del rischio dell’OMS per MERS resta moderata a livello globale, suggerendo attenzione ma non panico.