Una delle credenze popolari maggiori è che le donne siano più brave a scuola e all’Università rispetto agli uomini. Secondo molti scienziati questa non è soltanto una diceria, ma è un dato verificabile e attuale ancora oggi. E’ sicuro invece che se un uomo vuole qualcosa da una donna, la maggior parte delle volte deve guadagnarsela con il sudore, mentre a parti invertite il compito femminile è molto più semplice. Una ricerca olandese ci spiega come mai accade questo.
Secondo Johan Karremans, psicologa dell’Università Radboud di Nijmegen, questo avviene perché il cervello maschile comincia a funzionar male di fronte ad una bella donna, fino ad andare letteralmente in tilt. Una situazione che se per alcuni può sembrare simpatica, quando non comica, per altri può rivelarsi un vero e proprio problema.
La psicologa olandese ha sottoposto ad un test 110 studenti, 50 maschi e 60 femmine, tutti molto attraenti. L’osservazione si basava su un semplice dialogo con ognuno di loro, per testare la loro capacità di ragionamento e per dimostrare che non avevano problemi particolari di base, e confrontare queste chiacchierate con quelle che venivano fatte tra gli uomini e le donne dell’esperimento, e quelle che avvenivano dopo che i due gruppi si erano incontrati.
Il primo dato che balzava all’occhio era che, mentre per le donne parlare con la psicologa o con un bell’uomo non faceva alcuna differenza, per gli uomini parlare con una ragazza attraente diventava un problema, dato che cominciavano ad essere più impacciati e meno lucidi nel discorso. Ma il dato interessante era che anche dopo questo dialogo, quando cioè gli uomini si ritrovavano a parlare nuovamente con la psicologa, alcuni di loro rimanevano un poco “scossi” per qualche minuto, mentre altri addirittura avevano il cervello in tilt, e non riacquistavano la lucidità per lungo tempo.
La conclusione a cui è arrivata la dottoressa Karremans è che non solo il cervello degli uomini reagisce in maniera incontrollata davanti ad una donna attraente, mentre non accade il contrario, ma questo potrebbe avere delle conseguenze anche sulla vita reale, come ad esempio i risultati all’Università, che potrebbero risentire di questo attimo di “sbandamento” anche in momenti critici come gli esami.