È difficile prenderli con filosofia, se si hanno 15 anni. Figuriamoci se continuano a punteggiare il viso anche quando teenager non si è più, magari da un pezzo. I brufoli sono un problema per molti giovanissimi: ne soffre il 90 per cento dei quattordicenni di tutto il mondo, senza distinzioni di sesso. Anzitutto, è bene chiarirlo subito, sono una malattia su base ormonale, ma a provocarli non sono gli ormoni. Gli androgeni, i principali accusati, possono essere presenti anche in quantità normali, ma i brufoli compaiono lo stesso.
La colpa è delle ghiandole sebacee del viso, quelle, per intenderci, che producono il sebo,la sostanza grassa che protegge la pelle. Nell’adolescenza, tali ghiandole sono più sensibili agli effetti degli ormoni. Curare l’acne in modo naturale è possibile: l’olio essenziale di malaleuca (Melaleuca alternifolia), conosciuta anche come tea tree oil, si è dimostrato utilissimo, quasi quanto il farmaco maggiormente usato, il benzoilperossido. La pianta ha meno effetti collaterali e un’azione più duratura nel tempo, anche se viene raggiunta più lentamente.
Malgrado ciò, chi soffre di acne deve armarsi di pazienza e predisporsi a un trattamento lungo e costare per avere qualche beneficio. Nel caso infatti di qualche foruncolo isolato è sufficiente applicare localmente una piccola quantità di olio per un paio di giorni. Per i casi di acne vera e propria il trattamento può durare anche molti mesi. Non guarisce il problema, ma permette di tenerlo sotto controllo ed evitare che l’infiammazione della ghiandola sebacea provochi prurito e fastidio.
In questo modo si evita di toccare continuamente la parte infiammata e si può evitare la comparsa delle temutissime cicatrici. Il trattamento più adatto è quello locale con un gel a base di tea tree oil, che non unge ma permette di idratare la pelle. A questo si può aggiungere l’estratto secco di propoli, che grazie all’azione antinfiammatoria, contrasta lo sviluppo dei batteri che proliferano sui dotti sebacei ostruiti dal comedone, e la vitamina A che aiuta a rimarginare le ferite.
Quasi tutti i dermatologi sono concordi nell’affermare che nella comparsa dell’acne la componente psicologica sia un aspetto rilevante. Prima di un esame, in periodi di stress o di tensioni in famiglia, l’acne tende ad aumentare. Le ragioni della sua comparsa possono essere in relazione al conflitto edipico e alla paura della rottura del rapporto con la madre. Oppure alla paura di mostrare le passioni conseguenti a una sessualità matura. E l’interpretazione cambia a seconda delle scuole, psicoanalitica o psicosomatica. In ogni caso, per migliorare l’aspetto della pelle è opportuno dedicarsi a un’attività fisica regolare, stare con i coetanei, mangiare poca pasta, pane e alcolici e riequilibrare corpo e psiche con piante come betulla, lavanda e bardana.
Da http://www.consumercare.bayer.it/ebbsc/export/sites/cc_it_internet/it/Sapere_and_Salute/articoli/Maggio_2010/08_Natura.pdf