Il transessualismo donna-uomo, ovvero la condizione che porta una donna a sentirsi “intrappolata” dentro a un corpo maschile, sarebbe causato dalla mutazione di un gene che causa una più alta concentrazione di ormoni sessuali, sia maschili che femminili, nei tessuti. Questo avrebbe importanti conseguenze sullo sviluppo cerebrale sin dai primi anni di vita. Ad affermarlo sono i ricercatori dell’università di Vienna che si dicono convinti di avere trovato la causa genetica che induce le donne transessuali a sentirsi uomini.
Nello studio, pubblicato su Fertility and Sterility, sono state coinvolte oltre 1800 persone tra cui 49 transessuali donna-uomo e 102 transessuali uomo-donna (mentre il resto del campione era formato da persone con identità sessuale corrispondente al proprio sesso biologico). Pur essendo più comune fra gli uomini la mutazione genetica in questione non determina nel sesso maschile differenze circa la percezione della propria identità sessuale (la percentuale di uomini transessuali e non che la presentano è uguale), al contrario fra le donne questa è presente nel 44% delle transessuali e nel 31% delle eterosessuali.