I casi del policlinico di Messina sono soltanto gli ultimi di una lunga serie che riguarda tutto lo Stivale. La malasanità è il vero cancro del Servizio Sanitario Nazionale, il quale non si riesce ad estirpare in nessun modo. A volte si tratta di errori umani, altre di valutazioni sbagliate fatte in mala fede per ottenere rimborsi o “qualcos’altro”, altre ancora sono semplici litigi tra il personale a mettere in grave pericolo la vita umana. Fatto sta che il nostro Paese rimane ai vertici delle graduatorie delle nazioni con più casi di malasanità, e purtroppo anche con decessi sempre troppo numerosi.
Per fare la fotografia della situazione, la commissione parlamentare sugli errori sanitari, presieduta dall’onorevole Leoluca Orlando (Italia dei Valori), ha calcolato i casi che si sono registrati in Italia in quasi un anno e mezzo, e cioè dall’aprile del 2009 al settembre 2010. I risultati sono stati sconvolgenti: una media di un errore ogni due giorni.
A volte sono errori lievi che possono causare una degenza in ospedale prolungata, altri sfociano addirittura nel decesso del paziente, calcolati in questo periodo nel 67% (163 casi). Molto spesso sentiamo nelle cronache che questi casi avvengono al Sud, ed è vero che in queste Regioni c’è il maggior numero di incidenti, ma è vero anche che al Nord gli ospedali non sono esenti da critiche.
Secondo i risultati, la Regione che registra il maggior numero di errori medici è la Calabria, che con la Sicilia raggiungono la metà dei casi di malasanità di tutta la nazione (64 casi e 50 decessi per la prima, 52 casi e 38 morti, su cui si dibatte molto, la seconda). Secondo l’assessore regionale alla Salute della Sicilia Massimo Russo, i dati sarebbero sbagliati perché basati solo sulle denunce, mentre i casi effettivi di malasanità sarebbero 31 ed i morti accertati 8, comunque tanti.
Male anche Lazio (24 casi), Puglia, Lombardia e Campania con 15, mentre le Regioni che sbagliano meno, almeno fino al settembre scorso, sono Umbria, Marche, Basilicata e Trentino Alto Adige con un solo caso di malasanità, mentre solo le Marche non hanno registrato nemmeno un decesso.
[Fonti: Ansa; Apcom]