Ancora una volta si torna a parlare del Punto G ovvero del fantomatico luogo del corpo femminile dal quale si sprigionerebbe il massimo piacere sessuale delle donne. Sono molti i negazionisti in questo senso, ma nuove armi (prove scientifiche) sul fronte della sua esistenza sarebbero state individuate dalla ginecologa francese Odile Buisson che in un libro avrebbe anche spiegato il perché di tanta negatività al riguardo: “Chi ha paura del Punto G? Il piacere femminile, un’angoscia maschile”. Il titolo come vedete è già emblematico del contenuto, ma non si basa solo sull’aspetto psicologico: la dottoressa infatti è andata a scovare il meccanismo del piacere attraverso una serie di ecografie al clitoride, anche durante il coito, con l’ausilio di una coppia di appassionati volontari!
Insieme al chirurgo Pierre Foldes, (pare uno specialista nella “riparazione” del clitoride) la ginecologa è riuscita a tracciare delle immagini piuttosto dettagliate e precise sul funzionamento di questa zona fortemente erogena del corpo umano femminile e che, come afferma lei stessa
“viene troppo spesso dimenticata”.
Di certo non è possibile darle torto, anche e soprattutto quando aggiunge:
“Non pretendo di avere risolto tutti i misteri. Ma c’è una logica anatomica che giustifica l’esistenza del punto G. Di certo non c’è solo la spiegazione meccanica, ma non bisogna lasciare questo organo come un territorio inesplorato, perché il piacere femminile non è solo una questione di testa”.
Noi ragazze, sappiamo che ambedue le questioni sono rilevanti! Punto G o meno. Ma pare che gli scienziati non la pensino come noi. A prescindere dalla nostra opinione. La Buisson si riferisce in particolare ai risultati di un recente studio realizzato presso il King’s College di Londra che dipingono il Punto G come un’invenzione di alcuni terapisti sessuali, tramutata in mito o meglio in leggenda metropolitana da alcune riviste di settore e non. La ginecologa al riguardo spiega:
“Il piacere femminile «fa paura agli uomini», soprattutto ai francesi. Negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Italia esistono anche centri per la ricerca in materia di medicina sessuale femminile”.
Ok allora, ma dove si trova questo punto G? Secondo molti, anche ricercatori italiani, in un’area all’interno della vagina. Grafenberg, il ginecologo che per primo ne ipotizzò l’esistenza circa 50 anni fa e da cui deriva in nome (G di Grafenberg per l’appunto!) lo descrisse sulla parete frontale della vagina a circa 2, 5 cm di altezza. E la Buisson? Con le sue ecografie durante il rapporto sessuale ha individuato le modificazioni anatomiche del clitoride durante l’atto di penetrazione. L’organo verrebbe in questo caso compresso verso la parete della vagina e da qui la maggiore sensibilità.
La questione, può far sorridere, ma i disturbi della sfera sessuale delle donne sono un problema reale, totalmente negato nei secoli passati. E’ ora di affrontarli in qualche modo. Voi che dite?
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[Fonte: Corriere.it]