Alcuni composti chimici presenti negli alberi potrebbero rappresentare un’arma valida contro l’infezione da stafilococco.
A dirlo è una ricerca dell’Università del Missouri che ha localizzato un antibiotico nella struttura del cedro rosso orientale, efficace contro un batterio mortale per gli umani, lo Staphylococcus aureus (MRSA), resistente alla meticillina ed alla maggior parte dei farmaci.
Spiega l’autore, Chung-Ho Lin, che questa specie di albero è considerata quasi come un fastidio dagli agricoltori, inutile, eppure grazie a questa scoperta, il cedro rosso potrebbe avere presto più valore sia per i coltivatori che per le applicazioni in campo medico.
L’MRSA è un batterio in evoluzione che è resistente alla maggior parte dei farmaci. Per la maggior parte delle persone, l’infezione è limitata alla pelle. Tuttavia, può diffondersi agli organi vitali causando shock tossico e polmonite, soprattutto in persone con il sistema immunitario indebolito e compromesso.
L’incidenza delle malattie causate da batteri MRSA è in aumento in tutto il mondo. Trenta anni fa, l’MRSA rappresentava il 2 per cento di tutte le infezioni da stafilococco. Nel 2003, la percentuale si attestava al 64 per cento.
Nel Missouri ci sono circa 500 milioni di alberi di cedro rosso orientale. Il potenziale antibatterico dei composti chimici derivati dalla pianta sono enormi, come si evince dai primi test effettuati dagli autori:
5 microgrammi per millilitro di composto bioattivo si sono rivelati efficaci contro lo stafilococco.
Abbiamo scoperto che questo agente chimico ricavato dagli aghi di cedro, una risorsa abbondante e rinnovabile che può essere raccolta tutto l’anno, è efficace. Dato che il composto si trova negli aghi, non c’è bisogno nemmeno di abbattere gli alberi.
Alcuni composti chimici presenti nell’albero sono inoltre in grado di uccidere le cellule tumorali della pelle nei topi e di agire contro l’acne come trattamento topico.
Gli autori ci tengono a precisare che dovranno passare degli anni prima che entrino in commercio perché occorrono ancora numerosi ed approfonditi studi clinici, ma i primi risultati lasciano certamente ben sperare.
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[Fonte: “Chemical compounds in trees can fight deadly staph infections in humans”, University of Missouri]