Sindrome da stanchezza cronica: si celebra il prossimo 12 maggio la Giornata mondiale dedicata ad un disturbo che mina pesantemente la qualità della vita dei pazienti colpiti, con evidenti ripercussioni sull’equilibrio e sulla salute psicofisica ed importanti implicazioni nella sfera sociale e professionale.
Migliaia i casi in Italia e negli USA, ancora vani, malgrado gli sforzi della ricerca, i tentativi di identificare un trattamento efficace, al momento non esiste infatti alcun farmaco in grado di guarire definitivamente dalla CFS.
La patologia è stata segnalata in tutto il mondo. Tra i sintomi più comuni lamentati dai pazienti si segnala un senso di fatica cronica che perdura da almeno sei mesi e che non trova una soluzione, come sarebbe naturale quando si è pervasi dalla stanchezza, nello stare a riposo.
Chi è colpito da sindrome da stanchezza cronica trova spesso insostenibili anche piccoli sforzi, sufficienti ad aggravare la sensazione di fatica. Fatica che logora le forze e spinge molti pazienti a diminuire, come unico modo per arginare il disagio, le attività legate alla vita lavorativa ed alla vita di relazione.
Tra gli altri sintomi segnalati e più frequenti associati al disturbo si elencano problemi di memoria, difficoltà di concentrazione, dolori a carico dei muscoli e delle articolazioni pur in assenza di infiammazione o gonfiore, cefalea, dolore alle ghiandole linfonodali cervicali e ascellari.
Di sindrome da stanchezza cronica parla Umberto Tirelli, direttore del Dipartimento di Oncologia Medica dell’Istituto Nazionale Tumori di Aviano, che fornisce qualche cifra indicativa sull’incidenza della malattia e ne illustra le conseguenze invalidanti sui giovani.
In base ai diversi studi condotti negli Stati Uniti, sia a San Francisco che a Seattle ed in diverse città americane, spiega Tirelli, si stima che negli Stati Uniti vi siano circa mezzo milione di persone che hanno una patologia simile alla Sindrome da Stanchezza Cronica, pertanto si può calcolare che in Italia vi siano circa 200-300.000 casi di CFS. La sindrome colpisce soprattutto i giovani e lascia spesso per molti anni una situazione così grave dal punto di vista fisico che impedisce a tutti coloro che ne sono affetti di continuare a lavorare o a studiare.
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[Fonte: ASCA]