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Una fonte di energia alternativa per…il cervello!

Quando il corpo umano è sottoposto ad uno sforzo fisico, come esercizi intensi o una corsa, il cervello può utilizzare una fonte di energia alternativa per rendere l’intero sistema più efficiente. E’ quanto hanno scoperto ricercatori in Danimarca e nei Paesi Bassi, in un recente studio.

Il corpo solitamente utilizza i carboidrati alimentari tramutandoli in glucosio, il principale carburante dei muscoli e della mente.
Quando però i muscoli lavorano sodo, vi è la produzione di lattato che può sia essere riutilizzato dai muscoli stessi come combustibile, sia ricostituirsi sotto forma di acido lattico, riducendo le prestazioni e causando dolore.
La nuova ricerca dimostra che il cervello può reimpiegare il lattato durante lo strenuo esercizio, utilizzando questo sottoprodotto dei muscoli come carburante di riserva.


Gli studiosi hanno esaminato i dati provenienti da studi esistenti che mettevano a confronto il flusso sanguigno da e per il cervello durante l’esercizio fisico di alcuni volontari.
Il sangue che scorreva verso il cervello conteneva una quantità di lattato superiore a quella in uscita, dato che ha spinto i ricercatori a chiedersi in che modo venisse reimpiegato dal cervello.

Ulteriori ricerche hanno dimostrato che il cervello non immagazzina il lattato proveniente dai muscoli, ma lo utilizza nell’immediato come fonte di energia.
ll cervello, in tal modo, svolge un’importantissima funzione: ripulisce il lattato dalla circolazione, lasciando ai muscoli il glucosio di cui necessitano per continuare a sostenere lo sforzo fisico.

La ricerca aiuta a spiegare il motivo per cui il cervello è in grado di funzionare correttamente quando la domanda di energia  e ossigeno del corpo è più alta.
Inoltre, lo studio apre le porte alla comprensione degli effetti neurologici del lattato, che potrebbero fornire interessanti risposte per sviluppare nuovi trattamenti per le malattie cerebrali maggiormente diffuse.
Lo studio e i risultati dettagliati della ricerca sono stati pubblicati sul numero di ottobre della  rivista di divulgazione scientifica FASEB Journal.

[Fonti: Faseb journal; www.livescience.com]