Primo pancreas artificiale per il trattamento del diabete: la Food and Drug Administration (Fda), l’agenzia americana che regola i farmaci, lo ha approvato ed ecco dunque che i malati di diabete in Usa potranno beneficiarne. In particolare questo apparecchio è stato pensato e messo appunto per la cura del diabete giovanile, patologia che negli Stati Uniti è in forte aumento.
glucosio
Vaccino influenzale universale? Lasciando il virus senza zucchero
Un vaccino per l’influenza universale? Potrebbe esserne possibile mettendo a punto una formulazione capace di bloccare il metabolismo del glucosio al virus. Lasciandolo in pratica…senza zucchero. Lo sostengono i ricercatori dell’ University of North Carolina di Greensboro.
Diagnosi dei tumori: RM con contrasto al cioccolato?
Cioccolato e bevande zuccherate come marker di diagnosi per tumori? Potrebbe essere una tecnica non troppo lontana dall’essere utilizzata. Almeno stando a ciò che gli scienziati dell’University College di London stanno mettendo a punto nei loro laboratori, intenzionati ad utilizzare questi cibi come “spie” del cancro.
Volete dimagrire? Dite no al fruttosio
Non utilizzate il fruttosio al posto dello zucchero se volete dimagrire, sarebbe controproducente. Lo sostiene uno studio condotto dai ricercatori dell’università di Yale, i quali hanno rilevato come questo dolcificante naturalmente contenuto nella frutta non sarebbe in grado di replicare lo stesso effetto di sazietà che viene prodotto dal glucosio.
Cancro: patatine fritte surgelate pericolose?
Il consumo di patatine fritte surgelate aumenta le possibilità di sviluppare il cancro? Non è una correlazione certa: al momento quello che si sa è che al loro interno vi è la presenza di acrilamide, una sostanza potenzialmente cancerogena. Essa si sviluppa a causa della riduzione degli zuccheri e dell’amminoacido asparagina durante la preparazione delle patatine. I ricercatori del Dipartimento di Scienze Alimentari e Nutrizionali dell’Università di Reading spiegano come evitare tale problema.
Chemioterapia: scoprire la più adatta grazie al glucosio
La chemioterapia rappresenta la principale terapia da mettere in atto in caso del manifestarsi di patologie tumorali. Ma si stima che almeno il 40% dei malati non riceva la chemioterapia adatta alla propria malattia. Si tratta di un problema dettato dalla “generalizzazione” della patologia e della sua cura. Uno dei motivi per i quali sempre di più i medici insistono per una cura personalizzata. Ora grazie alla FDG-PET-CTG, metodo diagnostico che utilizza del glucosio, si potrebbe arrivare con facilità alla sostanza giusta da utilizzare.
Pre-diabete: come scoprire di esserne affetti
In tutto il mondo un allarmante numero di persone stanno diventando insulino-resistenti, una condizione nota anche come pre-diabete, che può portare al diabete di tipo 2. Tuttavia ben pochi sono consapevoli che questa condizione esiste, e quali gravi effetti può avere sulla nostra salute.
Secondo l’International Diabetes Federation circa 344 milioni di persone hanno il pre-diabete, una cifra che è destinata a crescere a 472 milioni entro il 2030 continuando con il tasso corrente. Purtroppo la maggioranza delle persone non ha idea di avere pre-diabete perché la condizione si sviluppa gradualmente e senza preavviso. I sintomi del diabete di tipo 2 (minzione frequente, sete eccessiva, aumento dell’appetito, perdita di peso, vista offuscata e stanchezza) non sono necessariamente evidenti quando qualcuno diventa pre-diabetico.
Recenti ricerche, tuttavia, hanno dimostrato che alcuni danni a lungo termine per il corpo, in particolare al sistema cardiaco e circolatorio, potrebbero già verificarsi durante il pre-diabete. Ma che cosa è esattamente il pre-diabete?
Lo zucchero allevia il dolore delle iniezioni nei bambini
Basta un poco di zucchero e la pillola va giù. A dar ragione a Mary Poppins interviene la scienza, con un recente studio che conferma il potere analgesico del glucosio per i bambini. Stavolta però non si tratta di rendere piacevoli pillole e compiti pesanti, bensì di ammortizzare il dolore delle iniezioni, che in tenera età diventano un vero e proprio incubo per i bambini che devono vaccinarsi.
Un’équipe internazionale di ricercatori composta da studiosi di Toronto, in Canada, Melbourne in Australia e San Paolo in Brasile, ha scoperto che i bambini che ricevono una soluzione zuccherina prima di sottoporsi alle iniezioni proverebbero meno dolore.
Inventato farmaco che blocca il 75% dei neuroblastomi
I ricercatori del Children’s Cancer Hospital presso l’Università del Texas MD Anderson Cancer Center hanno scoperto un nuovo farmaco che limita la crescita del neuroblastoma, un tumore cerebrale infantile. La studio pre-clinico è stato presentato alla riunione annuale della American Society of Pediatric Hematology/Oncology.
Alejandro Levy, autore dello studio, ha presentato la ricerca mostrando il farmaco sviluppato dall’MD Anderson. Si chiama 3-BrOP e riduce la crescita tumorale di oltre il 75% come singolo agente. Lo studio, condotto sul neuroblastoma umano in cellule trapiantate nei topi, ha dimostrato come il 3-BrOP, un inibitore della glicolisi, porta le cellule tumorali alla morte spegnendo la loro principale fonte di energia, il glucosio.
Abbiamo rilevato che le cellule del neuroblastoma, a differenza delle cellule sane, sono fortemente dipendenti dalla glicolisi per la produzione di energia. La glicolisi è un processo che rompe lo zucchero per la produzione di energia. Con il 3-BrOP, siamo in grado di interrompere questo processo, bloccando la produzione di energia per i tumori. Questo danneggia la loro capacità di crescere.
Il grande bluff delle bevande energetiche
Si è sempre pensato che l’attività sportiva poteva essere favorita dalle bevande che migliorano le prestazioni dando in un sol colpo zuccheri, sali minerali e carboidrati necessari a rifornire di energia l’intero corpo. Ma un nuovo esperimento ha rilevato che il rendimento aumenta anche a prescindere dalle bevande energetiche.
È stato scoperto che alcuni recettori nella bocca riconoscono la presenza dello zucchero e premiano questo “piacere” inviando segnali al cervello. Questo poi migliora le prestazioni. Lo studio, pubblicato su The Journal of Physiology, è stato effettuato da esperti dell’Università di Birmingham e dalla Manchester Metropolitan University.
L’esperimento veniva effettuato su otto ciclisti a cui veniva data una bevanda contenente il 6,4% di glucosio. Dopodiché le prestazioni venivano confrontate con altri ciclisti a cui veniva assegnata una bevanda contenente il dolcificante artificiale saccarina. I ciclisti che bevevano glucosio eseguivano in media un giro di tracciato un minuto più velocemente rispetto a quelli con il placebo.
Una fonte di energia alternativa per…il cervello!
Quando il corpo umano è sottoposto ad uno sforzo fisico, come esercizi intensi o una corsa, il cervello può utilizzare una fonte di energia alternativa per rendere l’intero sistema più efficiente. E’ quanto hanno scoperto ricercatori in Danimarca e nei Paesi Bassi, in un recente studio.
Il corpo solitamente utilizza i carboidrati alimentari tramutandoli in glucosio, il principale carburante dei muscoli e della mente.
Quando però i muscoli lavorano sodo, vi è la produzione di lattato che può sia essere riutilizzato dai muscoli stessi come combustibile, sia ricostituirsi sotto forma di acido lattico, riducendo le prestazioni e causando dolore.
La nuova ricerca dimostra che il cervello può reimpiegare il lattato durante lo strenuo esercizio, utilizzando questo sottoprodotto dei muscoli come carburante di riserva.
La glicemia alta fa male anche quando non è diabete

Un livello di glicemia materna anche di poco superiore al normale, ma inferiore al limite previsto per la diagnosi di diabete gestazionale, si associa comunque ad eventi negativi nella gravidanza. Fra questi, oltre alla macrosomia fetale, anche un aumento dei parti cesarei, danni alla nascita e persino distocie della spalla.
Lo afferma un ampio studio internazionale pubblicato sul New England Journal of Medicine e coordinato da Boyd E. Metzger per conto del gruppo Hapo (Hyperglycemia and adverse pregnancy outcomes). Spiega Metzger
“L’obiettivo dello studio era di stabilire in che modo i rischi associati al diabete gestazionale sono effettivamente riconducibili al livello di zuccheri nel sangue. In sostanza abbiamo isolato il dato della glicemia da fattori confondenti quali l’obesità, l’età della madre o la presenza di ipertensione. Ci siamo detti: se la risposta alla nostra domanda è che la relazione esiste, allora quanto alta deve essere la glicemia perché il rischio si manifesti?».
Diabete: un tatuaggio lo terrà sotto controllo
La ricerca di una possibile terapia che elimini i disagi e garantisca una migliore qualità della vita agli ammalati, sta facendo veloci progressi.
Ancora più funzionale sembra essere una nuova invenzione per monitare il diabete che consiste di un semplice tatuaggio.