Se tra i buoni propositi del nuovo anno, qualcuno ha inserito l’addio alle bionde, vedi il presidente della Camera Fini che smetterà di fumare per la sua passione per le immersioni, oggi potrebbe essere l’occasione per confermare la decisione presa. Questa domenica si celebra infatti la Giornata nazionale per i diritti dei non fumatori, promossa da 64 organizzazioni, tra cui Gea, Sitab e Lilt, giunta alla nona edizione.
Stando ai dati diffusi dall’Oms, il fumo è un killer spietato, uccide infatti una persona ogni sei secondi, con 83mila decessi ogni anno. Le sigarette sono responsabili di ben il 91% dei casi di cancro al polmone. E sono sempre le bionde le co-imputate di oltre il 30% delle morti causate da patologie coronariche.
Se chi fuma, sa ormai benissimo a cosa va incontro, visto che anche sui pacchetti sono presenti scritte a dir poco agghiaccianti, che parlano di morte, di vittime superiori agli incidenti stradali, e quindi è responsabile del suo stesso male, è necessario, oggi più che mai, tutelare i diritti di chi ha smesso o di chi non ha mai fumato, facendo una scelta responsabile a tutela della propria salute.
Questa giornata è nata proprio per continuare la battaglia contro il fumo passivo che ha portato all’esclusione delle sigarette dai locali pubblici, dai treni, dai bar e da tutti quei posti chiusi in cui fumare poteva ledere la libertà ed il diritto alla salute dei non fumatori. Il fumo passivo causa mille morti all’anno nel nostro Paese. Come spiega Giacomo Mangiaracina, presidente della Giornata nazionale dei diritti dei non fumatori:
I primi non-fumatori da tutelare sono i bambini e gli adolescenti. E poi ricordiamo sempre che i fumatori sono una minoranza, meno del 25% della popolazione italiana, anche se hanno avuto privilegi da maggioranza. Il punto cruciale è che la legge Sirchia ‘antifumo’ ha fatto del bene all’Italia ma alla lunga non basta a contenere il consumo di tabacco e le sue tragiche conseguenze.
[Fonte: Ansa.it]