Un gruppo di scienziati della Scripps Research Institute, negli USA, ha scoperto in che modo regolare alcuni tipi di infiammazioni, che generalmente vengono trattati con i NSAID, ovvero i farmaci anti-infiammatori non steroidei come l’aspirina e la tachipirina. Lo studio, pubblicato su Science Express, ha identificato, infatti, una nuova via metabolica per il controllo delle infiammazioni cerebrali.
Le infiammazioni sono regolate da diversi enzimi in differenti parti del corpo e la scoperta potrebbe aprire la strada a farmaci in grado di proteggere dalla infiammazioni bloccando specifici enzimi, ma senza avere gli effetti collaterali delle sostanze come l’ibuprofene. I NSAID, sono analgesici e come è noto, possono causare danneggiare l’apparato gastrointestinale con la produzione di lesioni, ulcere ed emorragie.
Il team di esperti, così, hanno scoperto un nuovo farmaco anti-dolorifico in grado di agire su MAGL, monoacylglycerol lipase. Quest’enzima, normalmente si rompe in un naturale neurotasmettitore antidolorifico noto come 2-AG, molecola cannabinoide con effetto simile a quelle della marijuana. La riduzione dei tassi di rottura di 2-AG consente ai livelli di 2-AG di fornire sollievo.
Nel corso della ricerca, gli studiosi hanno testato sia sui topi normali che su quelli geneticamente mancanti di MAGL. In questo modo, hanno potuto osservare una riduzione dei livelli di acido arachidonico. Bloccando l’attività di MAGL, e eliminandolo geneticamente, si restringe il pool di prostagladine e di acido arachidonico nel cervello dei topi limitando in maniera efficace infiammazioni cerebrali.
I FANS, come l’ibuprofene vengono impiegati proprio per ridurre l’infiammazione che deriva dall’acido arachidonico, vanno, infatti, a inibire la ciclo-ossigenasi enzimi che trasforma l’acido arachidonico in prostaglandine. Tuttavia, questo genere di medicinali, bloccando questo processo rendono il tratto gastrointestinale maggiormente esposto causando sanguinamento e ulcere, limitando fortemente la loro utilità potenziale.
Il nuovo farmaco, per ora solo ipotizzato, bloccherebbe l’enzima MAGL, ma senza questi effetti collaterali, e quindi potrebbe essere la strategia migliore per fermare le infiammazioni.