Lo scorso 17 Novembre è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la nuova normativa che prevede con effetto immediato la vendita di EllaOne, la cosiddetta pillola dei 5 giorni dopo. Il farmaco, a base di Ulipristal ha recentemente ottenuto l’autorizzazione alla commercializzazione da parte dell’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) dopo un lungo iter burocratico. Il decreto prevede l’inserimento del farmaco in fascia C , e dunque a carico delle pazienti, con un costo di circa 35,00 euro (nettamente più alto rispetto al resto d’Europa dove il medicinale è in vendita già da tempo ndr). EllaOne sarà in vendita esclusivamente su presentazione di ricetta medica. Questa sarà possibile rilasciarla solo dopo aver escluso una gravidanza in corso, grazie ad un test ematico delle Beta HCG.
Si legge in Gazzetta Ufficiale:
“Il farmaco può essere utilizzato come contraccettivo di emergenza, fermo restando l’esclusione di una gravidanza in atto prima della somministrazione; la prescrizione del farmaco è dunque subordinata alla presentazione di un test di gravidanza (ad esito negativo) basato sul dosaggio dell’HCG beta. Si condiziona l’immissione in commercio all’attivazione e al mantenimento, da parte della ditta, di un registro delle eventuali gravidanze occorse in costanza di assunzione del farmaco”.
Non è dunque ben specificata la modalità: ovvero basterà il test delle urine o sarà necessaria l’analisi del sangue? Su questo aspetto, hanno lungamente protestato le associazioni di categoria di ginecologi. Nel resto d’Europa la prescrizione di EllaOne non è subordinata a tali test che, soprattutto quello ematico, potrebbero ritardare l’assunzione della pillola. La questione rimane aperta, come quella ben più complessa sollevata da chi considera l’Ulipristal acetato una molecola abortiva. Basterà una compressa da 30 mg da utilizzare entro 120 ore da un rapporto sessuale a rischio di gravidanza o nel sospetto del fallimento di un altro metodo contraccettivo.
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[Foto: Thinkstock; Fonte: Pharmastar]