Un estratto ricavato dalle foglie dell’Acacia salicina, un albero originario dell’Australia diffuso anche nell’area mediterranea, potrebbe avere un effetto antitumorale, antiossidante e antimicrobico. A sostenerlo è uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università di Monastir in Tunisia, pubblicato su BMC Complementary and Alternative Medicine.
L’acacia è una pianta officinale nota per le sue proprietà antisettiche ed astringenti. Da quest’albero, inoltre, si ricava il miele dal nome omonimo, molto apprezzato non solo per il suo gusto delicato, ma anche per le sue virtù curative, tanto da essere indicato per i diabetici e i bambini.
Gli studiosi hanno testato 3 diverse formulazioni dell’estratto di foglie di acacia, e nella prima parte dello studio è stato sperimentato l’effetto su 4 agenti patogeni (batteri Stafilococco aureus, Escherichia faecalis, Escherichia coli, S. enteritidis e S. typhimurium), successivamente sono state valutate l’attività anticancerogena su agenti quali il 4-nitro-o-fenilendiammina, 2-aminoanthracene, metilsulfonilmetano e quella antiossidante attraverso metodi enzimatici e no.
Dai risultati ottenuti dai test, infatti, è emersa non solo una significativa azione antibatterica (ceppi Gram positivi e Gram negativi), ma anche una riduzione della mutagenicità indotta e dell’attività dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento precoce delle cellule, nonché una delle concause di molte patologie.
Come hanno spiegato gli autori della ricerca:
Il presente studio indica che gli estratti di foglie di Acacia salicina sono una fonte significativa di composti con attività antimutagene e antiossidanti, e questo può essere utile per lo sviluppo di sostanze potenzialmente chemiopreventive. Inoltre, gli estratti delle foglie mostrano significative potenziali attività e proprietà anti-radicaliche, antimicrobiche e anti-mutageniche. Questo studio spiana la strada per studiare l’effetto dei componenti di questa pianta medicinale nel trattamento delle cellule tumorali, inducendo eventualmente la morte per apoptosi.
La ricerca è senza dubbio interessante, soprattutto per i suoi ulteriori sviluppi in ambito farmaceutico, tuttavia merita di essere approfondita ulteriormente.
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