Nel 2050 molti di noi saranno ultraottantenni. Le aspettative di vita, infatti, soprattutto negli ultimi decenni, sono progressivamente aumentate grazie ad una serie di fattori, quali ad esempio, la prevenzione, i progressi della medicina, l’alimentazione, ecc.,. A giocare un ruolo determinante nella qualità della vita degli anziani del futuro prossimo sarà la tecnologia: elettrodomestici intelligenti, case domotiche, sensori che rilevano situazioni di pericolo, tele-medicina, e magliette con cui fare un check-up completo.
Questo, infatti, è lo scenario immaginato da Italia Longeva, il network creato dal Ministero della Salute, dalla Regione Marche e dall’IRCCS INRCA (l’Istituto Nazionale di Ricovero e Cura degli Anziani), che promuove il concetto di allungamento della vita, sostenuto anche dall’impegno di aziende specializzate in tecnologie, domotica, manufatti ed alimenti dedicati a questa nuova longevità.
L’integrazione tra tecnologia e servizi, infatti, può migliorare sensibilmente la qualità della vita dell’anziano, a partire dalla quotidianità: una casa senza barriere architettoniche (assenza di gradini, porte larghe per l’accesso anche alle carrozzelle, maniglie di sicurezza nelle toilette e nella vasca da bagno), rilevatori di acqua e gas, elettrodomestici intelligenti che si spengono da soli, arredi con altezze regolabili, e strumenti di comunicazione facili da utilizzare per il controllo a distanza.
L’anziano sarà quindi sempre connesso con i familiari o gli operatori sanitari, informati del suo stato di salute grazie alla telemedicina o a sensori “indossati” per un continuo check-up in grado di allertare in caso di problemi o di controllare che le terapie siano seguite e somministrate correttamente.
Per rendere tutto questo una realtà, chiaramente, i modelli assistenziali, sia dentro che fuori l’ospedale, dovranno cambiare, essere implementati e messi in rete.
Come ha spiegato Gian Mario Spacca, Presidente della Regione Marche:
La nostra Regione è stata la prima ad essersi assunta un impegno verso la terza e quarta età, attraverso la promozione e lo sviluppo di una cultura sulla longevità attiva. La cura e la ricerca sull’anziano vantano del resto nella nostra regione una lunga e prestigiosa tradizione, visto che le Marche sono la sede dell’IRCCS INRCA, l’Istituto di ricovero e cura per anziani. La nostra è poi la seconda regione in Europa per speranza di vita: i marchigiani, quindi, vivono più a lungo dei cittadini delle altre regioni italiane ed europee. È stato naturale per noi aderire con convinzione ed entusiasmo al progetto di Italia Longeva.
La qualità dell’invecchiamento, dunque, può essere migliorata grazie al sostegno della tecnologia. Considerando che vivremo tutti più o meno 100 anni, e che l’Italia è il paese in cui vi è il maggior invecchiamento della popolazione di tutto il mondo, è importante muoversi in questa direzione e promuovere l’utilizzo di terapie personalizzate e innovative.
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