La secchezza vaginale è una condizione che colpisce una donna su tre almeno una volta nell’arco della vita. Eppure se ne parla poco, vivendo la situazione inizialmente con superficialità, sperando che tutto si risolva da solo, e poi con disagio, visto che coinvolge la sfera sessuale: una secchezza vaginale infatti rende doloroso, spesso anche impossibile un rapporto sessuale. Fisiologicamente , grazie agli estrogeni, la parete della vagina è rivestita e dunque lubrificata da un fluido che ha lo scopo di renderla elastica e sana: in pratica serve a proteggerla dallo sfregamento interno durante gli atti sessuali e soprattutto dall’aggressione esterna di batteri e funghi.
Secchezza vaginale: cause
La secchezza vaginale è il primo sintomo evidente della menopausa in arrivo e soprattutto di quella in corso: il liquido vaginale è prodotto fisiologicamente quando ci sono gli estrogeni, ma un calo di questi, soprattutto brusco, può comportare la fastidiosa condizione. Questi ormoni però non diminuiscono solo con la menopausa, bensì anche in altri periodi della vita femminile, come il parto e l‘allattamento al seno, quando ci si sottopone a radioterapia e chemioterapia, o alla rimozione chirurgica delle ovaie, o si assumono farmaci anti-estrogeni per trattare l’endometriosi o i fibromi uterini. Esistono poi delle patologie che provocano secchezza vaginale anche senza il calo degli estrogeni: è il caso della sindrome di Sjogren (malattia autoimmune in cui vengono colpite le cellule che producono l’umidità), di alcune forme di allergia, dell’uso di determinati farmaci per combattere la depressione e di altri per il raffreddore, le lavande vaginali. Una scarsa lubrificazione durante un rapporto sessuale può anche semplicemente essere causata da non sufficienti preliminari.
Secchezza vaginale e sintomi correlati
Alla secchezza vaginale si possono abbinare prurito intimo, bruciore ed ovviamente rapporti sessuali dolorosi, il tutto spesso accompagnato da una situazione di disagio. E’ buona norma quando si hanno questi disturbi, rivolgersi sempre al proprio medico ginecologo di fiducia, senza imbarazzo e soprattutto evitando di rimandare il controllo.
Secchezza vaginale le cause
In genere per diagnosticare la secchezza vaginale e la sua causa basta una anamnesi dettagliata, in cui in base all’età si potrà comprendere ad esempio se la menopausa è alle porte o se in base alle proprie abitudini c’è un abuso di lavande vaginali, ecc. Spesso si tendono ad escludere problematiche ricorrenti o più serie attraverso dei test specifici che possono comprendere anche il pap test, con un’analisi precisa del muco cervicale (anche per vedere la presenza di infezioni, non solo di un tumore della cervice). Oppure andrà valutata con un test delle urine, la presenza di un’infezione delle vie urinarie. Di certo procederà con la visita ginecologica tradizionale e con un’ecografia pelvica. Tutti controlli che una donna dovrebbe fare almeno una volta l’anno.
Secchezza vaginale in menopausa e cura con estrogeni
A seconda delle cause che provocano la secchezza vaginale esistono trattamenti diversi. Comunemente, quando questa è provocata da un calo di estrogeni, si procede con una terapia sostitutiva. In caso di menopausa si può procedere alla TOS tradizionale, per via orale, laddove il medico, in base ad altri fattori ne ritenga opportuna la necessità. Oppure possono bastare gli estrogeni topici, ovvero da applicare localmente. Come? Attraverso un anello vaginale agli estrogeni da applicare in vagina e che ha un rilascio di ormoni lento e prolungato nel tempo (tre mesi, poi l’anello va sostituito). Oppure tramite compresse vaginali agli estrogeni che si applicano in forma monodose una volta al giorno per un paio di settimane e poi diradando al bisogno. C’è poi infine la crema vaginale agli estrogeni, con modalità diversa di applicazione a seconda della marca acquistata. Ovviamente è escluso il fai da te: queste terapie vanno concordate con il ginecologo perché possono avere effetti collaterali (come il dolore al seno o il sanguinamento vaginale) e controindicazioni (in caso di donne con tumore al seno e soprattutto se in terapia con inibitore dell’aromatasi; in caso di tumore dell’endometrio o gravidanza e allattamento).
Secchezza vaginale: le terapie
Oltre a questi farmaci, esistono in commercio numerosi prodotti in grado di lubrificare la vagina, acquistabili in farmacia come medicinali da banco: parliamo di creme idratanti vaginali, ovuli, gel o acqua. Aiutano l’ecosistema vaginale a ripristinare la fisiologica umidità ed integrità. Si possono usare ad esempio anche nel periodo post-partum, nel quale una secchezza vaginale può essere normale, ma che soprattutto inibisce una serena sessualità in un periodo tanto emotivamente complesso nella vita della donna e più in generale della coppia. Esistono poi dei suggerimenti pratici che ogni donna dovrebbe seguire per prevenire o non aggravare la secchezza vaginale: in primis vanno evitate le lavande, ma anche l’utilizzo di bagnoschiuma o altri detergenti o lozioni profumati.
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