Alla base del cancro al cervello, nella sua variante più aggressiva del glioblastoma vi è una proteina nata dalla fusione di due geni. La scoperta è stata fatta da una coppia di scienziati italiani specializzati nei tumori al cervello da tempo di stanza negli Stati Uniti. Lo studio condotto da Antonio Iavarone e Anna Lasorella è stato pubblicato dalla rivista di settore Science.
Si tratta di un importante passo in avanti per la ricerca in questo campo: i risultati ottenuti, infatti, danno la possibilità di comprendere meglio i meccanismi di formazione sviluppo di questa tipologia di cancro, tra quelle caratterizzate da maggiore mortalità, e di altre varietà di tumore. Una scoperta che potrebbe portare anche ad una rivoluzione totale dell’approccio terapico.
Sebbene la sperimentazione al momento sia avvenuta solo su modello murino in laboratorio, dopo aver individuato il difetto alla base di questo tumore, l’equipe ha testato un farmaco specifico già utilizzato nella cura di altre neoplasie. Attaccando direttamente la proteina risultante dalla formazione dei due geni coinvolti in questo modo, la crescita del tumore rallenta in modo significativo.
Secondo il dott. Iavarone, i risultati ottenuti dalla sua squadra di ricerca hanno una doppia valenza, sia clinica sia sperimentale perché in grado di aprire le porte ad una cura mirata per il glioblastoma, anche se l’anomala fusione dei due geni è stata verificata solo nel 3% dei tumori analizzati. I ricercatori sono convinti del fatto che questo particolare cancro al cervello sia dipendente da una proteina prodotta dalla fusione dei geni Fgfr e Tacc, una tra le più comuni individuata dal gruppo di studio.
La proteina Fgfr-Tacc distrugge la struttura cellulare che guida la mitosi, la divisione di una cellula in due cellule figlie gemelle. Quando questa divisione non avviene in modo corretto, ne risente anche la distribuzione dei cromosomi. L’alterazione di quest’ultima rappresenta la base del processo di formazione di un cancro.
Fonte | Science
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