Sta suscitando non poche polemiche la decisione della Regione Toscana di inserire un ticket da dieci euro per tutti coloro che necessitano della digitalizzazione dei vari esami diagnostici condotti per immagini come ecografie, radiografie, Tac e risonanza magnetica. Non per il prezzo in se stesso, quanto per la mancata esenzione per coloro che hanno problemi economici o sono malati terminali.
Una decisione che si sta rivelando un immenso problema di immagine per l’azienda sanitaria toscana ed un enorme impedimento per quelle fasce di popolazione in difficoltà. La decisione di eliminare in tal senso la valenza di tutte le esenzioni si è rivolta contro proprio a coloro che avevano più bisogno di aiuto come i malati di cancro e coloro che hanno a malapena la liquidità per vivere dignitosamente e che sulle cure completamente gratuite (ivi compreso il ritiro di referti medici, N.d.R.) contavano improrogabilmente.
Sono nate situazioni al limite dell’imbarazzo sia per i pazienti, spesso non abbienti e quindi nella difficoltà di “recuperare” questo ennesimo ticket, sia per i sanitari, che in alcuni casi si sono trattenuti dal fare collette per dare una mano avendo paura di offendere il malato. Le associazioni di settore, opportunamente interrogate dai cittadini, hanno lanciato all’allarme. La presa di posizione più forte finora è arrivata tramite il responsabile di Cittadinanzattiva/Tribunale per i diritti del malato della regione Toscana Domenico Gioffrè:
Il contributo di 10 euro per il ritiro del referto di esami con immagini è particolarmente iniquo. Colpisce tutti qualunque sia il reddito, salvo alcune categorie protette. Non si può chiedere persino questo, non trattandosi nemmeno di prestazione sanitaria vera e propria, tanto che il suo inserimento nella delibera n. 753 del 10 agosto 2012 risulta incoerente con lo stesso provvedimento che rimodula i livelli di compartecipazione ai costi delle prestazioni sanitarie. Pagare la digitalizzazione degli esami con immagini equivale a portare il gesso a scuola, altrimenti non si può far lezione. Siamo davvero arrivati a questo punto?
E voi cosa ne pensate: è giusto che non vi sia esenzione in base al reddito o a particolari patologie? Può la necessità di curarsi gravare per l’ennesima volta sul cittadino? La prestazione è buona da valere questo “scotto” monetario? In fin dei conti un cd, anche se comprato ad un rivenditore costa all’incirca 1 euro. I restanti nove sono per il passaggio dal computer al supporto digitale?
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