Infertilità maschile? Un valido aiuto, di tipo naturale, potrebbe arrivar da una alga, o meglio dal principio attivo che è possibile estrarre dalla dalla stessa, la tradamixina. Associata ad un farmaco anti-estrogeno, questa sostanza sembra essere un toccasana per favorire la buona salute del seme maschile e la sua fertilità.
Gli scienziati dell’Università Federico II di Napoli hanno condotto uno studio di essa, pubblicato sulla rivista di settore The Journal of Steroids & Hormonal Science. I risultati raccolti dai ricercatori hanno mostrato come il consumo dell’integratore unito all’ormone fosse in grado di dare vita a maggiori gravidanze rispetto al solo utilizzo dell’anti-estrogeno. Con una buon risultato registrato anche nell’amento nel numero e della motilità degli spermatozoi. Nel corso dello studio condotto dal dott. Giovanni di Lauro ed i suoi colleghi, è stata testata l’efficacia della tradamixina estratta dall’alga Eklonya Bicyclis per un periodo di sei mesi, unita al suddetto farmaco. Commenta lo scienziato:
Abbiamo selezionato 90 maschi con problemi di infertilità. I pazienti sono stati divisi in tre gruppi. Il gruppo A è stato sottoposto a terapia a base di tradamixina, ingrediente di un integratore alimentare, associata a un farmaco antiestrogeno, il gruppo B solo con farmaco estrogeno, il gruppo C a placebo.
Fatto questo sono stati poi valutati attraverso lo spermiogramma il numero e la motilità degli spermatozoi e si è registrato il numero di gravidanze spontanee occorse nel periodo successivo alla terapia. La “doppia terapia”, ha portato ad una crescita sensibile delle gestazioni, e senza effetti collaterali. Combattere lo stress ossidativo alla base delle scarse performance degli spermatozoi ha consentito di eliminare alla base l’infertilità maschile in determinati casi, senza incorrere nella necessità di sottoporre gli uomini a dei programmi di fertilizzazione assistita.
Lo studio dimostra quindi che in alcuni casi, se la gravidanza è data da una scarsa “salute” degli spermatozoi è possibile avvalersi efficacemente di antiossidanti naturali. L’importante però, come sempre, è affidarsi a specialisti.
Fonte | THSHS
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