Chi soffre di gravi forme di diabete è cosciente che il momento peggiore relativo al controllo dei livelli di glicemia può essere riscontrato la mattina appena svegli a causa di un non soddisfacente equilibrio notturno. Dall’America arriva la notizia della sperimentazione di nuovi tipi di insulina per risolvere il problema dell’ipoglicemia notturna.
Una delle tante novità presentate all’ultimo congresso dell’American Diabetes Association in corso a Chicago e senza dubbio una di quelle che potrebbe modificare in positivo la vita di molti pazienti costretti ad iniettarsi l’insulina ogni giorno per tenere sotto controllo i livelli di glucosio nel sangue. In particolare gli esperti sono focalizzati sulla necessità di evitare episodi di ipoglicemia, pericolosi per la vita del paziente in due modi differenti: il primo è quello di una crisi ipoglicemica che non solo apporta malessere ma nei casi più gravi il coma e la morte, il secondo è quello di una somministrazione minore del farmaco da parte dei pazienti.
Per tal motivo nuovi farmaci insulinici sono attualmente in via di approvazione da parte della FDA. Tra quelli che hanno più colpito l’attenzione dei presenti al congresso vi è senza dubbio il degludec, un’insulina basale a lento rilascio che ha dimostrato, a livello sperimentale, di ridurre del 43% la comparsa di stati di ipoglicemia. Il suo meccanismo d’azione è la vera novità: esso infatti assicura il rilascio costante dell’insulina permettendo una flessibilità di somministrazione più alta rispetto ai medicinali dello stesso tipo (quella che viene definita “insulina lenta”, N.d.R.) attualmente in commercio.
Nel corso del meeting, inoltre, è stato presentato un nuovo dispositivo considerato “intelligente” che interviene nel momento in cui i livelli di glicemia nel sangue scendono troppo, al fine di ridurre l’occorrere di questi episodi nei malati di diabete. Può essere quasi definito una sorta di precursore del pancreas artificiale ed il suo funzionamento ha trovato recentemente spazio all’interno della rivista di settore New England Journal of Medicine.
Grandi novità quindi, che devono però essere accompagnate da un comportamento di vita salutare e corretto da parte dei malati.
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