La caduta dei capelli è un problema che affligge soprattutto il sesso maschile, ma non solo. Spesso farmaci e lozioni non sono la soluzione migliore e talvolta nemmeno la chirurgia e il trapianto rappresentano una risposta efficace. Quando, infatti, la calvizie non è ancora in stadio avanzato può essere utile la rigenerazione cellulare.
Per combattere la caduta dei capelli esistono diversi approcci. In genere la prima strada battuta è quella delle lozioni topiche, degli integratori antiossidanti e dei farmaci in grado di influenzare la vitalità dei follicoli come il Minoxidil e la finasteride. Si tratta di metodi che possono andare bene quando i segni della calvizie sono all’inizio, ma il rischio è che si aspetti troppo tempo, mentre la problematica continua ad avanzare.
La chirurgia e il trapianto, di solito, sono il secondo step, ma anche in questo caso si tratta più che altro di palliativi. Tamponare l’inestetismo può essere una soluzione per chi è già troppo avanti con la calvizie, ma non sarebbe la strada giusta per chi ha ancora un terreno a cui far riferimento per rivitalizzare il sistema biologico della crescita. Oltre la chirurgia esiste la rigenerazione cellulare, che agisce sui follicoli non atrofici e ricettivi alla stimolazione e che consentirebbe di arginare l’evoluzione della caduta e favorire la massima ricrescita dei capelli.
Come spiega Mauro Conti, direttore scientifico di Hair Clinic Italia:
Senza chirurgia possiamo oggi prelevare dal sangue le cellule cd34 positive insieme a piastrine “giovani” e combinare l’azione di queste due tipologie di cellule con sostanze rigeneranti applicandole direttamente alla cute della persona che soffre di calvizie. La rigenerazione cellulare funziona in due modi: se il capello è debole, stanco, sfibrato lo irrobustisce dalla radice, quando invece il follicolo – il serbatoio da cui nascono i nostri capelli – è “dormiente”, agisce ristimolandone la vitalità temporaneamente “ferma”.
La rigenerazione cellulare è consigliata sia nei casi di calvizie ampie, sia nei casi di diradamento dove l’autotrapianto potrebbe addirittura essere deleterio per i follicoli nativi, sia pre o post chirurgia. Inoltre è indicata anche per la calvizie femminile.
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