Nei prossimi tre anni non verranno effettuati ulteriori tagli alla spesa sanitaria: è quanto afferma la Legge di Stabilità, nata ieri in seno all’ultimo Consiglio dei Ministri. La questione è stata molto dibattuta, sembra che il Ministro per la Salute Beatrice Lorenzin abbia tirato fuori gli artigli (“torturerò Saccomanni-avrebbe dichiarato in un’intervista-affinché non vi siano tagli alla sanità“) per ottenere quanto promesso lungamente nei mesi scorsi. Eppure il rischio c’è stato.
All’articolo 13 della bozza della legge di stabilità si leggeva infatti:
Razionalizzazione della spesa sanitaria:
[…..] Riduzione del livello del finanziamento di 500 milioni di euro per l’anno 2014, di 1.040 milioni di euro per l’anno 2015 e 1.110 milioni
di euro a decorrere dall’anno 2016
Il tutto a discapito delle convenzioni con le case di cura ed i laboratori di analisi privati che finora hanno salvaguardato la salute dei cittadini/pazienti incastrati tra liste d’attesa improponibili, apparecchiature diagnostiche obsolete, strutture ospedaliere fatiscenti. Un grande taglio era previsto anche nelle spese dei farmaci. Scongiurato pure un aumento ulteriore dei due ticket già consistenti (10+10 euro) sulle prestazioni sanitarie a partire dal primo gennaio 2014. Il tutto in attesa di una riorganizzazione generale del settore sanitario.
Perché è chiaro a tutti: la sanità italiana è una macchina mangiasoldi solo perché mal sfruttata, disorganizzata e logorata da clientarismi, appalti e ruberie del passato. I mezzi ci sono: tante eccellenze mediche, personale infermieristico qualificato e cortese, ricerca scientifica, e tante persone oneste e disponibili, troppo spesso dimenticate, nel caos totale.
Negli ultimi 30 anni la sanità ha visto solo tagliare fondi e non investire: è ora di attivare un’inversione di tendenza, anche perché la salute se ben curata, non potrà che portare risparvi al comparto delle spese generali dello Stato (un vaccino per l’influenza costerà meno della terapia di una persona anziana colpita dal virus tanto per fare un esempio di attualità) ed in più non va dimenticato che le strutture sanitarie italiane, ma anche le case farmaceutiche rappresentano molti posti di lavoro, utili alla rinascita del Paese.
Razionalizzazione delle spese in sanità. E’ la frase che mi piace di più in tutto questo contesto. Possiamo sperare secondo voi?
Photo Credit | Getty Images
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