L’allergia alimentare è da sempre una delle più frequenti nei bambini ma secondo uno studio americano questo tipo di allergia aumenterebbe in modo piuttosto sensibile se i piccoli abitano in città.
Lo studio è stato condotto negli Stati Uniti su un campione di 516 bimbi abitanti in alcuni dei centri urbani più popolati (Baltimore, Boston, New York e St. Louis) che sono stati tenuti sotto stretta osservazione dalla nascita fino all’età di cinque anni. In almeno il 10% dei bambini presi in esame si sono sviluppate allergie alimentari importanti con uova, latte e arachidi sotto accusa e considerati gli alimenti più a rischio. I sintomi dell’allergia alimentare nei bambini andrebbero dalla difficoltà di respirazione a episodi di asma vera e propria che, se non curata e tenuta sotto controllo, potrebbe rivelarsi molto pericolosa per i piccoli.
Robert Wood, direttore di Allergia e Immunologia pediatrica presso il Centro Johns Hopkins Children, ha spiegato che i dati della ricerca da lui coordinata rappresentano senza ombra di dubbio un importante campanello di allarme che deve fare riflettere su una questione molto delicata legata alla salute dei più piccoli.
I nostri risultati sono un campanello d’allarme e segnalano un urgente bisogno di svelare le cause che portano allergie alimentari molto più frequenti nei bambini che abitano nei centri urbani e che sono dunque da considerare più a rischio rispetto a coloro che invece abitano in campagna.
Ma quali potrebbero essere, appunto, le cause di un più alto numero di bambini allergici nei centri urbani? Forse lo smog che inevitabilmente è maggiore che in campagna? Forse i ritmi di vita più frenetici? Le allergie alimentari non sono assolutamente da sottovalutare e anche in periodi di vacanza come questo, è sempre bene non abbassare la guardia per non incappare in episodi spiacevoli che potrebbero portare conseguenze molto pesanti per l’organismo. Ecco perché è sempre bene prendere delle precauzioni quando ci si imbatte in questo tipo di problema.
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