Dopo tre anni di lunghe discussioni e battaglie, la Germania è riuscita a fare quello che l’Italia non è riuscita in 17, approvare la legge sul testamento biologico. Mentre da noi scoppiava il caso Eluana Englaro, nel Paese tedesco era già in vigore una norma secondo la quale esisteva almeno il concetto di testamento biologico.
In breve se una persona lasciava scritte le sue volontà, che riguardavano l’interruzione dell’alimentazione o il distacco di qualche altro macchinario che lo tenesse in vita in caso di malattia mortale, un giudice doveva prendere in considerazione tale volontà e, accertato il quadro clinico disperato del paziente, poteva decidere se le terapie dovessero continuare oppure no. Un poco più complicato invece era il caso in cui una persona avesse lasciato detta solo verbalmente la sua volontà, o l’avesse fatta capire ai familiari. In quel caso dovevano essere coinvolti anche i medici, ed il processo sarebbe stato piuttosto lungo, ma aveva qualche possibilità di terminare con l’interruzione dell’accanimento terapeutico.
Due giorni fa però il Bundestag, una delle camere del Parlamento tedesco, ha ultimato la votazione finale e, seppur non con larghissima maggioranza, ha approvato la legge sul testamento biologico. La novità principale rispetto alla vecchia norma è che se il paziente lascia qualcosa di scritto, il medico deve rispettare le volontà del malato, senza passare dal giudizio di un tribunale. Questo volere sarà vincolante anche in caso di malattia non mortale, ma ad esempio a seguito di un incidente o comunque di uno stato vegetativo che non dipende da cause che potevano portare già prima all’interruzione dell’alimentazione.
Ben diversa è la situazione se il paziente non lascia nulla di scritto, oppure dovesse scrivere le sue volontà in seguito ad una malattia, ma poi dovesse guarire e si ritrovasse nella stessa situazione per un’altra causa. A questo punto sarebbero chiamati in causa il medico curante e la persona che fa da tutore del paziente. In caso di convergenza di vedute, si decide di operare in un senso o nell’altro; in caso di scontro a decidere sarà nuovamente un giudice.
In Germania pare che i testamenti biologici già redatti ancor prima della ratifica della legge fossero circa 10 milioni, e sicuramente saranno destinati ad aumentare in futuro.