Se dovesse raggiungere un certo indirizzo, troverebbe la via ma poi si perderebbe alla ricerca del portone, cioè del numero civico giusto. E’ uno dei tanti “inconvenienti” di una vita senza numeri. Come quella di un misterioso paziente a cui un danno cerebrale ha “cancellato” i numeri dalla testa. Ormai, per lui, i numeri significano solo calcoli matematici: è questo l’unico modo in cui può ancora usarli.
“L’uomo senza numeri“, per epilessia del lobo temporale, ha probabilmente acquisito delle disfunzioni in questa parte del cervello. Disfunzioni che hanno eroso del tutto la sua capacità di riconoscere i numeri nei loro significati non matematici. Insomma, può dire che 5+20 fa 25 ma che il 25 Dicembre sia Natale è un’informazione che non è in grado di ricordare né recepire.
La nostra vita è piena di numeri: tra Pin di bancomat, carte e telefonini, password e codici, date e ricorrenze o solo i nomi dei canali tivù, si stima che ogni ora siamo esposti almeno a mille numeri. La vita dell’ “uomo senza cifre” è chiaramente molto difficile. E non si sa se potrà “guarire“. Secondo i neurologi, la riabilitazione in certi casi funziona, ma se c’è un danno permanente al “chip della memoria” dei numeri non si può “riparare“.