Mondiali di calcio. Partita. Tv. Divano. Birra. Tutto celestiale se non fosse che quest’anno ci sono loro: le vuvuzelas. Le trombette africane che accompagnano i novanta minuti delle partite e il cui volume, dietro gentile concessione su pressanti richieste, si abbassa di un tono esclusivamente durante gli inni nazionali delle squadre alla discesa in campo.
L’inquinamento acustico è solo il danno più evidente delle vuvuzelas. In realtà, chi le amasse a tal punto da comprarne una (a Milano sono già sbarcate nei giorni scorsi), e fosse così temerario da soffiarci anche dentro, va incontro a ben altri rischi. Scopriamo insieme quali.
- Ictus: stando ad un studio tedesco, suonare la vuvuzela ininterrottamente porta ad una maggiore pressione sui vasi sanguigni. A rischio soprattutto i più giovani, con le arterie ancora non ben sviluppate.
- Ernia: l’aumento della pressione intra-addominale causato dal suonare una vuvuzela potrebbe portare alla formazione di ernia nell’addome. Tuttavia, prima che questo accada, dovreste suonarla per giorni e giorni, ore ed ore. E i vostri vicini di casa, a quel punto, avrebbero già provveduto ad uccidervi.
- Emorroidi: sempre a causa della pressione intestinale.
- Aumentato rischio di glaucoma e miopia: pensate a Louis Armstrong e ai suoi occhi strabuzzati e sporgenti mentre suonava. La pressione sugli occhi ha come conseguenza maggiori probabilità di soffrire di disturbi visivi, stando ad uno studio australiano.
- Danni all’udito: ovviamente causati dai decibel elevati, paragonabili ad un incrocio tra la musica house ed il ruggire delle moto in una corsa clandestina.
Chissà se ne è al corrente Seep Blatter della FIFA che ha difeso strenuamente le vuvuzelas come parte della cultura africana (in verità sono diventate popolari solo a partire dagli anni ’90). Posizione condivisibile. E’ giusto però anche essere al corrente dei rischi che si corrono se ci si improvvisa suonatori da inesperti senza allenamento. Riguardo alla visione delle partite, alcune strategie messe in atto dai principali network internazionali, potrebbero avere successo sulle malefiche trombette. Il consiglio è di guardare la partita a basso volume e di non lamentarsi troppo: in fondo stiamo guardando un incontro di calcio, non stiamo davanti alla tv per meditare. Che ne dite?
[Fonte: Health24]