Andate a dare un’occhiata al numero di amici che avete su Facebook, Myspace o qualsiasi altro social network utilizziate. Se superano i 150 (e nella maggior parte dei casi è così), allora molti sono inutili. Il motivo? Non riuscirete mai a gestirli tutti. Il cervello umano, da quando è comparso l’uomo delle caverne fino ad oggi, avrà imparato tante cose, ma dal punto di vista sociale, non si è evoluto più di tanto. Esso è infatti in grado di gestire al massimo 150 relazioni, la maggior parte delle quali riguardano rapporti di parentela, e dunque se per migliaia di anni una persona conosceva più persone di questo numero, queste erano perlopiù semplici conoscenti e persone che, proprio come accade online, al massimo si salutano una volta ogni tanto.
Spiega Robin Dunbar, della Oxford University, che scambiarsi centinaia di inviti all’amicizia è destinato a far cadere queste persone nell’oblìo. La mente umana tratta i rapporti sociali con una scala gerarchica: al primo posto mette la persona con cui si ha una relazione forte (moglie/marito, fidanzato/fidanzata, ecc.), dopodiché le persone con cui si ha un contatto di lavoro e le amicizie vere, che di solito non superano mai le 5-6 persone. Dopodiché si va a scalare, considerando paradossalmente di più le persone con cui abbiamo contatti in carne ed ossa che non quelle conosciute in modo virtuale. Se poi nella lista ci sono cugini e parenti vari, questi hanno spesso la precedenza sulle amicizie.
Quando poi, come detto, si superano le 150, arrivando a superare anche le mille, come spesso accade oggi, si finisce con l’avere delle persone semi-sconosciute nella lista degli amici, con cui al massimo si può chattare una volta ogni tanto, scambiarsi un saluto o magari qualche augurio per Natale, ma il rapporto finisce lì. Principalmente, e questo è il secondo paradosso, il motivo per cui è nato Facebook, e cioè il far reincontrare i vecchi compagni di scuola o dell’Università, finisce per far diventare queste persone soltanto dei nomi sulla lista, a cui, dopo aver chiesto a distanza di anni cosa fa e come si è evoluta la sua vita, non si rivolgerà più la parola.
Così finisce che i nostri migliori amici su Facebook sono in genere quelli che incontriamo tutti i giorni
spiega Mirella Galeotta dell’Ospedale Moscati di Avellino. Ma allora perché sono così tante le persone che superano i mille contatti? Ce lo spiega David Smallwood, psicologo britannico esperto in dipendenze, che in un’intervista a Repubblica ha spiegato che si tratta di una
sorta di inutile corsa ad accumulare sempre più amici nel tentativo di apparire più popolari e di successo.
[Fonte: Repubblica]