Nel giorno della festa della donna l’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, che ha sede presso l’Università Cattolica di Roma, ha emesso un rapporto che non farà proprio piacere alle italiane. Alcuni comportamenti sbagliati che fino ad ora si percepivano come prettamente maschili come l’abuso di alcool, il consumo di cibi spazzatura, ma anche cattive abitudini come la sedentarietà ed il fumo, non hanno più tanta differenza di genere.
Pare infatti che le donne italiane stiano acquisendo talmente tante abitudini “maschili” da far risentire di questo cambiamento anche le statistiche sulla salute. Per la prima volta infatti pare che l’aspettativa di vita degli uomini cominci ad aumentare più di quella delle donne. Se la differenza tra 2006 e 2010 per le donne è di un incremento dell’aspettativa di appena 3 mesi (arrivando ad 84,3 anni), per gli uomini aumenta di ben 7 mesi, fino a 79,1 anni.
Questo è dovuto all’incremento nell’uso di alcool nelle donne, passato dall’1,6% del 2006 al 4,9% del 2008, e del fumo, con percentuali quasi uguali tra i due generi. Se poi consideriamo che l’attività di screening delle diverse patologie viene sottovalutata, tanto che meno della metà delle donne si preoccupa della prevenzione, ci ritroviamo in un quadro piuttosto cupo in cui la salute, una volta bandiera del femminismo, diventa una preoccupazione secondaria.
[Fonte: Agi]