Si conclude oggi a Roma, presso l’Istituto superiore di Sanità, il V convegno “Prevenire le complicanze del diabete: dalla ricerca di base all’assistenza”, tavola rotonda organizzata dal ministero per promuovere l’applicazione del sistema Igea di prevenzione contro la diffusione del diabete.
Il progetto è stato inaugurato nel 2006 in concomitanza con il Centro per la prevenzione ed il controllo delle malattie al fine di valutare, tra le altre cose, la giusta informazione da sostenere per ciò che riguarda le patologie croniche.
Si è parlato di diabete ed assistenza, e si è presentato un volume composto specificatamente per gli operatori sanitari: “Gestione integrata e percorsi esistenziali”. Si tratta di una guida in grado di indicare ad infermieri e dottori i punti base dell’assistenza ai malati di diabete attraverso il sistema Igea.
Questa patologia rappresenta la causa di morte di almeno il 2% della popolazione mondiale, senza contare tutti quei decessi derivanti da malattie correlate alla stessa come cardiopatie, malattie renali, ictus. Se si pensa che nei paesi occidentali questo disturbo causa la morte di circa il 65% della popolazione, è abbastanza facile riscontrare come il diabete debba essere considerato una patologia altamente sottovalutata, pur risultando una delle malattie croniche a più larga diffusione. In Italia ad essere malato di diabete è circa il 4,8% della popolazione, pari a quasi 3 milioni di individui. Ad essere maggiormente colpite le donne, con una percentuale pari al 5% rispetto al 4,6% degli uomini, facendo registrare una maggior incidenza al Sud rispetto al Nord ed al CentroItalia.
Sebbene sia molto diffusa l’impressione che il diabete sia un problema relativo quasi solamente a paesi che possono contare su alti redditi e buone condizioni economiche, nella realtà dei fatti sono proprio le classi più svantaggiate a livello economico ad avere la maggiore percentuale di malati. Questo perché in tali situazioni si diffonde un insufficiente controllo metabolico, spesso derivante da scarsa informazione e percezioni sociali errate, che non di rado conduce verso altre patologie più gravi.
Sebbene l’Italia, l’assistenza sanitaria gratuita riesca a compensare in maniera adeguata l’espandersi della malattia, spesso un’assistenza non focalizzata sul problema di origine si trasforma in un’assistenza sbagliata. Una nuova applicazione ed una profonda comprensione del progetto Igea non potrà fare altro che migliorare le condizioni di salute dei malati di diabete italiani.
Fonte: ISS