Potrebbe sembrare un controsenso, ma dare contraccettivi alle minorenni, dalla pillola fino addirittura ad impianti chirurgici, anche senza il consenso da parte dei genitori, anziché essere ostacolato, in Gran Bretagna è incentivato. Per la precisione sarà promosso tramite incentivi monetari per i medici di famiglia nel momento in cui possano dimostrare di aver informato la minore dei rischi del sesso, averle illustrato i metodi contraccettivi classici, o infine abbia impiantato un congegno contraccettivo.
Questa proposta, che pare dover essere approvata a breve dal Parlamento inglese, è dovuta ai continui casi di baby-genitori, che paradossalmente non sono soltanto donne, ma anche uomini. L’ultimo, in termini di tempo, ha destato una preoccupazione mondiale: una coppia che ha avuto un bambino, in cui lei aveva 15 anni e lui addirittura 13. Un caso che ha scatenato un allarme già presente nel Regno Unito, ma che ha contribuito ad accelerare i provvedimenti.
Nel particolare, i medici riceveranno 124 sterline ad ogni “punto” ottenuto. I punti si potranno guadagnare nei seguenti modi:
- dimostrando di aver informato una ragazzina sui rischi del sesso non protetto;
- invitando le adolescenti ad utilizzare uno dei contraccettivi “classici” (pillola, preservativo, ecc.);
- impiantando degli apparecchi chirurgici contraccettivi;
- eseguendo delle punture per non far avere figli, le quali garantiscono una copertura dai 3 mesi ai 5 anni.
Inutile dire che si sono scatenate polemiche in tutto il mondo. La prima è che questo provvedimento lascia carta bianca ai medici, i quali possono decidere autonomamente come operare, senza il consenso dei genitori. In quanto minorenni, le ragazzine dovrebbero essere sempre accompagnate da un genitore, ma siccome questo molto spesso rappresenta un ostacolo ai provvedimenti in materia sessuale, in questo caso si può fare anche a meno dell’autorizzazione.
Inoltre gli adolescenti, nella loro incoscienza, si sentirebbero sicuri ed invincibili con questo genere di contraccezione, favorendo la promiscuità sessuale, ma soprattutto la diffusione di malattie veneree o peggio ancora dell’AIDS. Il dibattito è aperto e molto acceso, ma qualche provvedimento per fermare i parti in donne sempre più giovani va preso, ed il Governo sembra non intenzionato a fermarsi qui.
[Fonte: Adnkronos]