Un recente rapporto stilato dall’OMS sulla sicurezza stradale inadeguata ha partorito alcune cifre nette: 1,2 milioni di morti e fino a 50 milioni di feriti non fatali si verificano ogni anno sulle strade di tutto il mondo. In linea con l’obiettivo di PLoS Medicine di dare la priorità a studi che prendano in considerazione tutti i fattori che contribuiscono in maniera sostanziale alla morbilità e mortalità in tutto il mondo, questo mese PLoS Medicine ha pubblicato solo ricerche e articoli che si concentrano su questo argomento. L’obiettivo è portare alla luce quali sono le vere cause di queste stragi e fare in modo che qualche contromisura venga adottata.
In una nuova ricerca, Shankuan Zhu e i colleghi del Medical College del Wisconsin, hanno simulato gli incidenti al computer, integrati con i dati del mondo reale, per valutare se l’obesità fosse associata con il maggiore rischio per il conducente di lesioni corporali durante un incidente. Gli autori concludono che
Gli uomini obesi soffrono di un rischio molto più elevato di lesioni alle regioni della parte superiore del corpo durante un incidente. L’alto rischio può essere attribuito a differenze della forma del corpo, distribuzione del grasso, ed il baricentro diverso tra obesi e soggetti normopeso, e tra uomini e donne.
Nella sezione PLoS Medicine Magazine, Emmanuel Constant e Aymery Lagarde discutono delle politiche per tutelare i pedoni, i ciclisti ei motociclisti, da un infortunio. Gli autori dell’INSERM di Bordeaux (Francia), ci ricordano
che la metà degli 1,2 milioni di decessi che si verificano ogni anno sulla strada riguardano strade vulnerabili e molte contromisure devono ancora essere adottate per evitare lesioni a questo gruppo. Solo un approccio su più fronti avrà successo – con la combinazione di dispositivi attivi e passivi con le normative, l’esecuzione, e le campagne di sensibilizzazione.
In un editoriale di accompagnamento su come prevenire le morti sulle strade, gli autori spiegano che l’impatto della sicurezza stradale inadeguata è più o meno simile tra i Paesi sviluppati e quelli a basso e medio reddito.
[Fonte: Sciencedaily]