Le potenziali radiazioni radioattive provenienti dall’attacco russo nei confronti delle centrali nucleari in Ucraina hanno fatto partire, anche in Italia, una inutile corsa allo ioduro di potassio per farsi trovare pronti e proteggersi. Un atto, soprattutto in ambito fai da te, totalmente inutile e pericoloso.
Radiazioni Ucraina non pericolose in Italia
Fortunatamente al momento non si registrato aumenti di radioattività nell’aria: gli attacchi, seppure molto vicini e targettizanti queste centrali, non hanno causato fughe di materiale che può mettere a repentaglio la vita della popolazione al di fuori dell’Ucraina. La grande paura e la corsa allo ioduro di potassio, conosciuto per le sue proprietà in grado di contrastare la contaminazione, è nata per via della distribuzione di alcune dosi di questo medicinale a coloro che si apprestano a difendere quelle zone.
Una profilassi eseguita e calcolata da medici esperti in base ai possibili livelli di radiazioni e nella quantità giusta. Tutto l’opposto di quel che sta accadendo nel resto dell’Europa dove ci sono persone che per paura di contaminazione non solo hanno comprato questo elemento ma lo stanno usando in modo improprio causando danni alla loro salute.
L’attacco alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia ha spinto in molti a cercare questo elemento, normalmente usato come medicinale contro l’ipertiroidismo. E come ha fatto saper anche la CDC, il centro americano per la prevenzione e il controllo delle malattie, questo “va assunto solo dietro indicazioni dei responsabili della salute pubblica o di coloro che gestiscono l’emergenza“.
Attenzione ai danni della tiroide
Utilizzarlo senza che ve ne sia la necessità può infatti apportare danni alla tiroide. Tra le altre cose lo ioduro di potassio non può essere assunto in maniera preventiva e quando prescritto deve essere assunto in dose opportune. Come ha spiegato all’Ansa Sebastiano Venturi, esperto d’igiene pubblica e autore di uno studio proprio su questo tema, nell’assunzione di questo farmaco è necessario tenere conto di diversi fattori, tra i quali figurano anche l’età, le generali condizioni di salute e nel caso delle donne se si è in dolce attesa o in fase di allattamento.
Lo ioduro di potassio, usato dopo l’incidente di Chernobyl del 1986 per limitare i danni da radiazioni non è però una panacea contro le stesse. Spiega infatti l’esperto:
In realtà lo iodio protegge solo dallo iodio radioattivo, in particolare dallo iodio 131, ma non da altri radionuclidi emessi in incidenti nucleari, come cesio e stronzio. Lo ioduro di potassio va assunto prima che lo iodio radioattivo venga ingerito, o nelle primissime ore.
Ma è utile solo se assunto nelle dosi giuste e non secondo un fai da te dettato dalla paura.