Sta diventando il terzo simbolo del Natale, dopo l’albero ed il presepe, ma attenzione a non sottovalutarla, non è un oggetto inanimato come i primi due. Come tutte le piante, la Stella di Natale (Euphorbia pulcherrima) ha un sistema di autodifesa, e se troppo maltrattata, reagisce con secrezioni tossiche. In particolare questa pianta, che all’apparenza sembra così innocua, quando subisce un maltrattamento, come ad esempio la lacerazione di una foglia, produce del lattice, il quale può venire in contatto con gli occhi, il naso o la pelle.
A questo punto si possono avere diverse reazioni, che vanno dal bruciore al prurito, fino all’eritema. Ma ciò che è peggio è che in caso di ingestione di una foglia (facile per bambini o animali domestici), le conseguenze sarebbero ben più gravi, denuncia l’associazione dei consumatori Aduc, in quanto potrebbero comparire diversi sintomi tra cui bruciore di stomaco, vomito, diarrea e perdita dei sensi. Ancora peggio sarebbe se questa secrezione venisse in contatto con una persona allergica.
Il consiglio dunque non è di evitarla, ma di comprarla e accudirla nella maniera adeguata, cioè stando attenti che non sia troppo alla portata di bambini o animali ed evitando di strapazzarla troppo.