E’ in arrivo una nuova tecnica per rifarsi il seno senza impiantare le protesi al silicone. Si tratta della lipostruttura della mammella, è stata appena presentata all’ultimo congresso di chirurgia plastica organizzato in Brasile e prevede il rimodellamento del seno attraverso l’utilizzo del grasso corporeo in eccesso in altre parti del corpo, soprattutto fianchi e glutei.
Il grasso, prima di essere impiantato nella mammella, viene sottoposto a un processo di centrifugazione che lo rende adatto alla nuova localizzazione. Prima di raggiungere l’effetto desiderato sono necessari più sedute, ma alla fine del trattamento l’aumento del seno avrà un aspetto del tutto naturale.
Come spiega Alfredo Borriello, dirigente dell’unità operativa di chirurgia plastica del Pellegrini di Napoli:
si tratta di una tecnica sicura ed efficace che, grazie all’utilizzo del grasso corporeo, permette di curare molte problematiche del seno e di migliorarne visibilmente l’aspetto. Una tecnica davvero innovativa, in grado di ridurre le possibilità di rigetto derivanti dall’utilizzo di sostanze artificiali e di sottrarre la paziente ad ulteriori interventi per il cambio di protesi.
L’utilizzo del proprio grasso corporeo per rifarsi il seno, ha indubbiamente molti vantaggi. La protesi al silicone, infatti, non cambia forma con il trascorrere del tempo, non si indurisce, non dà una sensazione di freddezza al tatto né teme gli sbalzi di pressione, come accade in aereo, per esempio, e sopratutto si evita qualsiasi possibilità di rigetto, tutte problematiche che si presentano abbastanza frequentemente con la mastoplastica additiva tradizionale. In questo modo, si è al riparo da una seconda operazione chirurgica per rimediare a questi inconvenienti e all’aggiustatina dopo 10 anni.
Una soluzione abbastanza simile, ma valida sopratutto per chi vuole soltanto ottenere un piccolo miglioramento del proprio décolletée, è stata proposta anche da un chirurgo plastico inglese, Laurence Kirwan. In questo caso, l’intervento prevede il prelievo di una piccola porzione di tessuto dalla parte inferiore della mammella e il suo successivo trasferimento nella zona al di sopra del capezzolo.
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