Quali sono le cause della cheratosi pilare e chi colpisce maggiormente? Prima di tutto va detto che si tratta di una condizione comune della pelle ed è innocua, fatto salvo per il disagio psicologico che può provocare nell’esporre la pelle. Può colpire persone di tutte le età e razze, ma nella maggioranza dei casi si manifesta già prima dei 2 anni di vita o nell’adolescenza: è dunque un riscontro frequente nei bambini.
Le cause di cheratosi pilare
La prima cosa che si pensa quando compaiono queste bollicine nella prima infanzia è che si tratti di una malattia esantematica. Assolutamente non lo è e non è contagiosa. Semplicemente la cheratosi pilare è dovuta a cellule cutanee morte che arrivano ad intasare i pori della pelle (ovvero i follicoli piliferi). Questa eventualità è più comune nella primissima infanzia e nell’adolescenza, quando la crescita e gli ormoni rendono il ricambio cellulare più intenso e modificano altri aspetti della cute. In genere scompare dopo qualche anno.
Cosa aumenta il rischio di avere la cheratosi pilare?
- La giovane età (come abbiamo visto)
- Nelle donne sembra essere più frequente
- Familiarità (ovvero avere un parente stretto che ne è affetto)
- Asma
- Pelle secca
- Eczema ( o dermatite atopica)
- Sovrappeso o obesità
- Febbre da fieno
- Ittiosi vulgaris (una condizione della pelle che provoca pelle molto secca)
- Melanoma
- Assunzione di vemurafenib (Zelboraf®), una terapia mirata approvata per la cura di un melanoma metastatico. In genere questo effetto collaterale si sviluppa nelle prime 8 settimane di cura, per poi scomparire una volta sospeso il farmaco.
In tutti i casi, creme o unguenti idratanti possono essere di grandissimo aiuto nel contenere i sintomi.
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Immagine e fonte American Academy of Dermatology.