Fino ad oggi la ricerca sul fumo si è concentrata sulle conseguenze del tirare boccate alla sigaretta, e di quelle sui non fumatori esposti al fumo passivo. Ma nessuno ancora aveva pensato che al fumo passivo sono esposti anche i fumatori stessi.
E’ noto infatti che coloro i quali hanno il vizio del fumo, danneggino la loro salute direttamente inalando il fumo dalla sigaretta. Ora, la ricerca pubblicata sul giornale del BioMed Central’s Open Access, la rivista Environmental Health, ha dimostrato che anche i fumatori attivi sono a rischio aggiuntivo di respirare il fumo presente nell’ambiente intorno a loro, sia che provenga da altri fumatori che da loro stessi, in contrasto con l’ipotesi prevalente che tali rischi sarebbero trascurabili rispetto a quelli direttamente prodotti dal fumo.
Maria Teresa Piccardo ha lavorato con un team di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Ricerca sul Cancro di Genova, per studiare l’esposizione di alcuni lavoratori che sono esposti tutto il giorno al fumo, come quelli delle edicole, nelle città in cui il fumo proviene prevalentemente più dalla propria sigaretta, che da quella degli altri.
Ha spiegato che:
I giornalai sono stati scelti perché lavorano solo in piccole edicole, il che significa che qualsiasi fumo nell’aria che respirano è strettamente correlato al numero di sigarette fumate da quel giornalaio stesso. Abbiamo studiato il contributo del fumo di tabacco nell’ambiente prodotto dall’esposizione cancerogena in 15 fumatori attivi.
I ricercatori hanno scoperto che il fumo di tabacco ambientale può avere un impatto significativo sulla salute dei fumatori. Per una persona che abitualmente fuma 14 sigarette al giorno, proprio il fumo passivo comporta una esposizione equivalente a circa 2,6 sigarette extra fumate. Secondo la dottoressa Piccardo,
sia il fumo attivo che il fumo passivo devono sempre essere considerati negli studi sulla salute dei fumatori attivi
ha concluso nel suo articolo.
[Fonte: Sciencedaily]