Smettere di fumare sfruttando la rabbia? Attenzione, ovviamente non parliamo della grave malattia in grado di mettere a rischio la salute e la vita delle persone, ma di quel sentimento che noi tutti tentiamo di combattere per mantenere delle soddisfacenti relazioni sociali.
Smettere di fumare, se si indugia in questo vizio, è un favore che si fa a se stessi. Studi in grado di provare quanto questa abitudine faccia male all’organismo sono all’ordine del giorno e più volte in passato hanno dimostrato che la nicotina non è il migliore alleato della salute dell’uomo. Le campagne antifumo le possiamo trovare dovunque. Su qualsiasi media ed addirittura sui pacchetti di sigarette. Quello che si ignorava fino ad ora è che la rabbia riuscirebbe ad allontanare molte più persone dal fumo di sigaretta rispetto ad un approccio che punta nell’instillare la paura.
Sono stati i ricercatori del Dartmouth College’s Geisel School of Medicine e della Cornell University ha scoprire tale fatto, nel momento in cui hanno deciso di voler esaminare il modo in cui gli spettatori televisivi elaboravano le emozioni negative. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista di settore Journal of Health Communication.
Prendendo in considerazione un campione di 100 studenti universitari volontari, gli scienziati hanno creato alcuni spot pubblicitari nei quali gli attori erano chiamati a recitare messaggi contro il vizio del fumo. A pubblicità diverse corrispondevano emozioni diverse. C’erano attori che si focalizzavano sulla rabbia e su di essa costruivano l’intera scena e chi invece puntava sulla tristezza. I filmati sono poi stati mostrati alle persone prese a campione al fine di misurarne la reazione emotiva ed analizzando quest’ultima, si sino resi conto che gli spot che evocavano a rabbia erano più efficaci nel spingere le persone a smettere di fumare o comunque ne inibivano la voglia per un periodo maggiore rispetto a ciò che ottenevano quelli che puntavano sulla tristezza.
Fonte | JHC