Il tarassaco è una pianta molto nota per le sue proprietà depurative, appartenente alla famiglia delle Asteracee. E’ facilmente riconoscibile per le sue infiorescenze di colore giallo intenso che si chiudono quando sopraggiunge il crepuscolo e si riaprono al ritorno della luce.
Il tarassaco, anche noto con il nome di dente di leone, è un rimedio molto conosciuto dalla medicina popolare. Le sue foglie, ricche di sostanze amare e potassio, hanno un effetto estremamente diuretico, per questo motivo possono essere consumate come verdura cotta a vapore. Ma le virtù di questa pianta non finiscono qui. In particolare, la radice e il suo rizoma aumentano la produzione di bile e il suo deflusso dal fegato all’intestino. Per questo motivo, l’estratto di tarassaco viene impiegato con successo come purificante e disintossicante epatico.
A questo pianta officinale vengono attribuite anche proprietà antinfiammatorie, ipoglicemiche e ipocolesterolemizzanti. La radice è una miniera di inulina, una fibra solubile, in grado di migliorare la funzionalità intestinale. Il tarassaco, inoltre, aiuta a controllare la pressione arteriosa, è ricca di provitamina A, calcio, flavonoidi e acido ascorbico.
La dose giornaliera consigliata è di 3-10 grammi di radici e parti aeree, da assumere 3 volte al giorno. Il decotto, generalmente, è consigliato per favorire la diuresi. Si portano ad ebollizione 5-7 g di radice essiccate, per 5 minuti in 100 ml di acqua. Si lasciano poi lacerare per 5 minuti, e prima di servire filtrate. Il tarassaco è ben tollerato, ma non è molto indicato per chi soffre di gastrite, reflusso gastroesofageo a causa della presenza delle sostanze amare. Inoltre, può aumentare gli effetti gastrolesivi dei FANS, tra cui anche il paracetamolo e l’aspirina. e causa dell’elevata presenza di potassio nelle radici e nelle foglie non deve essere associato ai supplementi di potassio.
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